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Oms: 200mila casi sospetti di colera nello Yemen

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha annunciato che circa 200mila casi sospetti di colera sono stati registrati in Yemen durante i primi nove mesi del 2020. L’organizzazione ha riferito in un tweet, che 197.377 casi sospetti di colera sono stati segnalati in Yemen. 

Questa cifra indica una diminuzione del numero di casi di epidemia del 72% rispetto allo stesso periodo del 2019, ha aggiunto l’organizzazione, sottolineando di aver contribuito a raggiungere questo calo, sostenendo la costruzione e l’attrezzatura di centri di trattamento della diarrea in un certo numero delle regioni.

Oms lancia allarme sanitario in Yemen

Lo Yemen soffre di un grave deterioramento del settore sanitario a seguito dell’aggressione militare saudita in corso da sei anni, che ha portato alla chiusura di metà delle strutture mediche nel Paese, rendendo molti residenti vulnerabili a epidemie e malattie. 

L’Arabia Saudita e alcuni dei suoi alleati regionali hanno lanciato la guerra contro lo Yemen nel marzo 2015, con l’obiettivo di riportare al potere l’ex presidente Abd Rabbuh Mansur Hadi e schiacciare il popolare movimento Houthi Ansarullah. 

L’Armed Conflict Location and Event Data Project, con sede negli Stati Uniti, un’organizzazione senza scopo di lucro di ricerca sui conflitti, stima che la guerra abbia causato più di 100mila vittime negli ultimi cinque anni.

Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione nello Yemen ha dichiarato che il venti per cento delle persone nello Yemen, devastato da una guerra guidata dai sauditi, soffre di disturbi della salute mentale. 

In una dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, il fondo ha affermato che le cifre si basano su uno studio condotto dalla Family Counseling and Development Foundation, osservando che è probabile che il numero sia aumentato a causa della pandemia di coronavirus e di quasi sei anni di guerra nel paese. La dichiarazione ha aggiunto che la proporzione di psichiatri per popolazione è insufficiente, mentre alcuni dei pochi servizi di salute mentale esistenti sono stati chiusi a causa della pandemia Covid-19.

di Yahya Sorbello

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