Nato, tensioni nel suo 70° anniversario
L’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (Nato) sta lottando con forti spaccature tra i suoi Stati membri nel suo 70° anniversario. In una recente spaccatura, gli Stati membri sono stati divisi sul budget della difesa dell’organizzazione. Il vicepresidente americano Mike Pence ha recentemente criticato la politica di difesa della Germania e le spese della Nato. La profonda divisione tra i membri nasce soprattutto sulla spesa per la difesa. La disputa sul finanziamento della Nato è ora la fonte di lacune all’interno dell’organizzazione militare occidentale. Ci sono anche alcuni baratri politici che mettono in pericolo il futuro del blocco delle 29 nazioni più che mai.
Disaccordo sul finanziamento
Da quando Donald Trump è divenuto presidente degli Stati Uniti, le tensioni sul bilancio della Nato continuano ad aumentare tra Washington e le principali potenze europee, apparentemente Germania e Francia. Secondo i termini interni della Nato, ogni membro dovrebbe pagare il 2% del suo prodotto interno lordo (Pil) come quota per la spesa della Nato. Negli ultimi anni, la crisi finanziaria ha costretto al ribasso il pagamento standard, con molti Stati europei che stanziano meno degli standard.
Lo scontro sulla spesa dell’organizzazione militare non è limitato alla regola di Trump. Anche l’ex presidente Barack Obama ha affrontato la stessa sfida. Durante il suo discorso al 65° anniversario, Obama ha chiesto che gli altri Stati membri aumentassero le loro spese per la difesa come parte di una tabella di marcia per soddisfare gli standard di spesa stabiliti. Ma per la sua frustrazione, il suo invito è stato rifiuto.
Il rifiuto europeo delle richieste americane per l’aumento dei finanziamenti si è trascinato fino ad oggi. La domanda dell’amministrazione Trump da parte degli europei per aumentare i loro pagamenti è ancora valida. Finora, solo quattro Paesi – Grecia, Estonia, Lettonia e Gran Bretagna – hanno risposto positivamente alle richieste di Trump e altri rimangono disattenti alle richieste, qualcosa che ha causato un allargamento delle divisioni tra gli Stati Uniti e le maggiori potenze europee.
Pericolo russo
Negli ultimi anni, le tensioni sono aumentate tra Russia e Nato rispetto all’Ucraina. I membri della Nato hanno preso misure punitive contro Mosca nel 2014. Ora le posizioni anti-russe dei leader europei sono diventate ancora più aspre. Finora, un certo numero di Stati Nato hanno chiesto maggiori spese in uno sforzo per arginare la Russia. Ma dall’altra parte c’è il governo di Trump che non è d’accordo con la promozione del bilancio della Nato a causa di ciò che alcune potenze europee chiamano pericolo russo. Trump insiste sul fatto che gli europei dovrebbero prendere misure anti-russe indipendenti se vogliono punire Mosca e respingere i suoi rischi per la loro sicurezza collettiva. Ciò spinse Francia e Germania a chiedere un esercito europeo indipendente dalla Nato. Finora l’iniziativa non è riuscita a raccogliere un consenso adeguato all’interno dell’Unione europea.
Sfida turca
Quasi un anno fa, quando la richiesta della Turchia di acquistare i sistemi di difesa aerea Patriot fu respinta da Washington, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fece una nuova offerta questa volta alla Russia per fornire alla Turchia il sofisticato sistema di difesa missilistica S-400. La Russia ha risposto con un abbraccio alla domanda turca. Erdogan ha più volte affermato che i due Paesi hanno finalizzato l’accordo del sistema e nei prossimi mesi ci sarà la consegna del sistema.
Washington, mentre un anno fa ha respinto la richiesta turca, ora è infelice per l’acquisto del sistema S-4oo da parte di Ankara, sostenendo che l’accordo è dannoso per gli interessi della Nato, in cui la Turchia è membro. Una volta che la Turchia acquista e integra il sistema di difesa russa nei suoi sistemi occidentali, permetterebbe alla Russia di infiltrarsi nel meccanismo di difesa della Nato, evento visto con alto livello di preoccupazione da parte dei governi occidentali. Essi sostengono che tale integrazione rende il blocco aperto alle minacce militari russi, come Mosca sarà in grado di raccogliere informazioni sulle capacità delle strutture di difesa occidentali.
Prospettive della Nato
Oltre alle sfide sopra menzionate, l’organizzazione militare occidentale è alle prese con una crisi strutturale in relazione alla gamma della copertura delle sue operazioni e alla distribuzione dei compiti. La mancanza di consenso, l’iniquità degli Stati membri in termini di potere economico e militare e la competizione storica tra i due campi di Eurocentrici e “Atlanti-centrici” spingono l’alleanza lontano dalla coesione.
Inoltre, l’ascesa di una politica di destra in Occidente e alcune posizioni scoordinate di Washington con l’Ue spingono le potenze europee a cercare più che mai un’Europa unita con un’indicata indipendenza delle posizioni nei confronti degli Stati Uniti. Il loro obiettivo ruota attorno alla volontà di approfondire la cooperazione inter-Ue per ampliare la sicurezza e il coordinamento militare. Tale tendenza pone una seria sfida alla filosofia di esistenza della Nato.
L’organizzazione militare è attualmente suscettibile di indebolirsi, mentre il presidente degli Stati Uniti mantiene il suo atteggiamento aggressivo. Ora i Paesi non occidentali non vedono la Nato come un potere unito e convergente. Una tale mancanza di prestigio agli occhi del mondo significa che meno speranze sono ora riposte sull’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.
di Giovanni Sorbello