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F-35: simulazioni di guerra sui cieli della Sardegna

Sei caccia F-35A sono schierati all’aeroporto militare di Decimomannu in Sardegna, per un addestramento di tre settimane nei cieli sopra Cagliari. I famigerati velivoli, prodotti dalla statunitense Lockheed Martin, si trovano attualmente presso Reparto Sperimentale e di Standardizzazione di Tiro Aereo (Rssta). Un team di piloti e manutentori del 32° stormo dell’Aeronautica Militare sarà impegnato in diverse attività di addestramento diurno e notturno.

F-35 StealthLe operazioni di addestramento, svolte sottoforma di vere e proprie missioni, si svolgeranno in coordinamento con il Poligono Interforze di Salto di Quirra e saranno finalizzate alla sperimentazione di tutte le funzionalità belliche dell’F-35A, un sistema d’arma omniruolo, che viene considerato come piattaforma di 5^ generazione.

Secondo il comunicato dell’Aeronautica Militare: “I piloti possono quindi addestrarsi, nel corso dello stesso volo, ad una vasta gamma di missioni, tra cui combattimento con altri velivoli (air-to-air), simulazione di ingaggio con armamento di precisione di obiettivi sul terreno, attività Isr (intelligence surveillance and reconnaissance) per raccolta dati a supporto delle operazioni, attività di supporto ravvicinato a forze terrestri e marittime, guerra elettronica”.

Gli F-35 sono dunque una realtà ed il relativo programma, più volte criticato, smentito, bistrattato soprattutto dal M5S, si trova già in fase operativa. Non più di qualche giorno fa, il vicepremier Luigi Di Maio, aveva dichiarato: “Sugli F35 non c’è nulla di deciso, noi del M5s crediamo che quella spesa sia inutile e lo dico qui come lo abbiamo detto in questi mesi”.

Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha più volte ribadito che l’Italia non acquisterà ulteriori velivoli, il cui costo unitario si aggira attorno agli 89 milioni di dollari, ma non può non tener conto degli accordi già siglati dai precedenti governi, delle presunte ed eventuali penali da pagare, smentite persino dalla stessa Corte dei Conti e della salvaguardia di un sempre opportuno “interesse nazionale”.

Un interesse, quello evocato dalla Trenta, che pone l’attuale governo perfettamente in linea con i precedenti, per ciò che attiene la spesa militare e la volontà di mantenere l’Italia tra i Paesi che possono contare su un sistema di difesa costantemente aggiornato, efficiente ed asservito agli interessi della superpotenza militare per eccellenza, gli Usa.

Nulla di nuovo sotto i cieli pentastellati, ove le stelle ormai sono solo comete e tutti sembrano impegnati ad inseguire quella più luminosa e capace di accecare volontà e coscienze.

di Massimo Caruso

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