Natanz, esplosione sito nucleare è stato sabotaggio
Il portavoce dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, Behrouz Kamalvandi, ha affermato che l’incidente di luglio all’impianto nucleare di Natanz, nella provincia centrale di Isfahan, è stato causato da un atto di sabotaggio.
In un’intervista rilasciata la scorsa settimana ad Al-Alam, Behrouz Kamalvandi ha dichiarato che le indagini della sicurezza hanno confermato che l’incidente del 2 luglio nel sito nucleare di Natanz è stato un atto di sabotaggio.
Natanz, presto si sapranno i particolari dell’attacco
“Ciò che è certo è che è avvenuta un’esplosione al sito nucleare di Natanz, ma i funzionari della sicurezza annunceranno al momento opportuno come e con quali materiali è avvenuta l’esplosione e quali sono i dettagli”, ha spiegato.
Sull’ultimo stato dell’industria nucleare iraniana, Kamalvandi ha affermato che le scorte di acqua pesante prodotte all’interno del Paese hanno superato le tre tonnellate, sottolineando che parte del prodotto sarebbe esportato in altri Paesi, tra cui un certo numero di Stati europei. Il portavoce, tuttavia, ha rifiutato di nominare tali acquirenti, citando la pressione degli Stati Uniti sui Paesi target.
Commentando la prossima visita del direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi a Teheran, il portavoce ha espresso la speranza che il viaggio aiuti ad alleviare le preoccupazioni di entrambe le parti, secondo il sito ufficiale del governo.
Kamalvandi ha anche osservato che i due siti in Iran che il “cane da guardia” nucleare delle Nazioni Unite ha richiesto l’ispezione si trovano vicino a Shahreza, nella provincia di Isfahan.
L’Iran non era inizialmente contrario all’ispezione dei siti nucleari, ma sostiene che le domande dell’Aiea debbano essere basate su prove e documenti seri, ha aggiunto. “Le domande basate su affermazioni che ruotano attorno allo spionaggio e casi simili non sono state e non sarebbero accettabili in alcun modo”, ha sottolineato il portavoce, aggiungendo che all’Aiea sarà concesso un accesso condizionato ai siti a condizione che le domande e i dubbi siano risolti una volta per tutte.
Quando l’Aiea intende porre una domanda, è diritto di uno Stato membro richiedere motivi e documenti pertinenti in merito a tale questione, ha osservato. Kamalvandi ha aggiunto che Grossi visiterà Teheran solo per colloqui su questioni relative alle Salvaguardie, ai protocolli e al Pagc, sottolineando che l’Iran non ha dati riservati da nascondere all’Aiea.
di Redazione