Nasrallah: “Come promesso la vittoria nel luglio 2006, rinnovo la mia promessa oggi”
Si è svolta questo pomeriggio nella storica città di Mashghara nella Bekaa occidentale, dove nacque il comandante Hajj Imad Mughniyeh, la tredicesima festa della liberazione del sud del Libano dall’occupazione israeliana.
Anche quest’anno ha avuto luogo il tanto atteso intervento del segretaro generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah. Dinanzi a decine di migliaia di sostenitori Nasrallah ha iniziato il suo discorso porgendo un saluto al popolo libanese e alla gloriosa valle Bekaa, terra di martiri.
“ La nostra nazione, la nostra regione e le nostre popolazioni portano ancora il ricordo del dramma della Palestina” dichiara il segretario generale. Negli ultimi tempi siamo chiamati ad affrontare una serie di minacce e pericoli, dalle continue pressioni per un possibile nuovo attacco israeliano, al conflitto siriano per poi finire con l’emergere di fazioni salafite che minacciano la stabilità e la sicurezza del Libano, aggiunge Nasrallah.
Israele dal 2006 pianifica la prossima aggressione contro il Libano, ma deve sapere che siamo pronti a fronteggiare qualsiasi attacco. Siamo in un momento storico delicato, ma è giunto il tempo di alzare la testa e assumersi le proprie responsabilità, riferisce Sayyed.
Per quanto riguarda la situazione interna, Nasrallah afferma che lo Stato libanese è incapace di garantire un funerale di un martire a Sidone, di fermare le violenze dei salafiti a Tripoli e di raggiungere un accordo per una legge elettorale. Da 30 anni che viviamo sotto una tremenda pressione, ma continueremo il nostro lavoro al di là delle pressioni e delle intimidazioni.
Ciò che sta accadendo a Tripoli deve essere fermato ad ogni costo, l’esercito libanese non è messo nelle condizioni di intervenire energicamente per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Quello che sta accadendo in Siria è molto importante per il Libano, sia per il nostro presente che per il futuro, la presenza di gruppi armati stranieri è una minaccia anche per noi.
L’attuale leadership siriana accetta il dialogo e le riforme del sistema, ma l’opposizione continua a rifiutare ogni tipo di dialogo. Ci sono Paesi arabi che vogliono sbarazzarsi del governo siriano, servendosi della manovalanza di gruppi salafiti che stanno seminando il terrore in varie zone della Siria.
Noi abbiamo il nostro credo che stiamo difendendo in Libano, in Palestina e in Siria, malgrado le campagne mediatiche contro di noi. Nel 1982 c’erano persone che pensavano che nessuno sarebbe stato in grado di cambiare gli equilibri nella regione, eppure la resistenza libanese è riuscita a cambiarli.
“Noi siamo un popolo che conosce la pazienza e la sopportazione, così come ho promesso la vittoria nel luglio 2006, rinnovo la mia promessa oggi”, conclude così il suo intervento Sayyed Hassan Nasrallah, tra la straripante gioia delle migliaia di libanesi presenti a Mashghara.