Medio Oriente

Nasrallah: Israele teme per la sua esistenza

Il segretario generale del movimento di Resistenza libanese Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha affermato che il regime israeliano sta vivendo una minaccia esistenziale alla sua sopravvivenza. “Al momento, esiste un’entità usurpante nella Palestina occupata, che è preoccupata di sostenere la sua esistenza politica. Teme che non possa vivere oltre gli 80 anni”, ha dichiarato Nasrallah. Il leader libanese ha rilasciato queste dichiarazioni martedì durante un discorso televisivo in cui ha affrontato gli ultimi sviluppi a livello sanitario e culturale, e della prossima ricorrenza islamica, la nascita dell’Imam Mahdi il 15 di Shaaban.

Nasrallah, occupazione israeliana fermata dalla Resistenza palestinese

Israele proclamò la propria “nascita” nel 1948 dopo aver occupato enormi aree di territori arabi seminando morte e terrore. Ha lanciato una nuova guerra nel 1967, occupando altri territori arabi, compresa la Cisgiordania, e ha iniziato a costruire insediamenti illegali sulle terre sequestrate in violazione del diritto internazionale. Sostenuto dagli Stati Uniti, il regime ha spinto per consolidare la sua occupazione di terra palestinese, ma si è fermato davanti alla Resistenza dei palestinesi e dei sostenitori della causa della nazione oppressa.

Crisi politica

Il primo ministro del regime Benjamin Netanyahu è stato alle prese con un travolgente deficit di fiducia dopo essere stato incriminato in tre casi di corruzione all’inizio di quest’anno. La crisi di fiducia ha suscitato molta opposizione politica al premier e al suo partito al potere presso la Knesset – il parlamento israeliano – costringendo il regime a tenere tre elezioni generali dallo scorso anno.

Israele ha agito impunemente compiendo i peggiori crimini contro l’umanità

Purtroppo, nei nostri giorni vengono rese sacre solo le innegabili sofferenze degli ebrei dell’olocausto e non quelle, altrettanto innegabili, di altri popoli. Si pretende la perenne espiazione di colpe mai commesse da parte di popoli assoggettati a sensi di colpa che non dovrebbero avere. I palestinesi non hanno colpe riguardo alla tragedia ebraica del secondo conflitto mondiale, così come non ne hanno i cittadini europei d’oggi, nati nel dopoguerra. Con questo ricatto e con questi falsi sensi di colpa Israele per 70 anni ha agito impunemente compiendo i peggiori crimini contro l’umanità, uccidendo, rubando, imprigionando, rendendo la vita impossibile alla popolazione indigena arabo-palestinese, come a tutti i popoli confinanti.

L’arroganza e la disumanità che guida le menti dei capi e dei gregari sionisti è il vero terrorismo e il vero estremismo. Non vi è alcun nesso fra le sofferenze degli ebrei europei e la punizione collettiva della popolazione indigena palestinese. I veri terroristi sono quelli che mascherandosi sotto lo stendardo di una falsa democrazia agiscono impuniti con arroganza e disumanità.

di Yahya Sorbello

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