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Nasrallah: “Il risultato delle elezioni siriane si rifletterà sul Libano e su tutta la regione”

di Giovanni Sorbello

“L’America, l’Occidente e alcuni Paesi della regione hanno fatto di tutto per bloccare le elezioni presidenziali in Siria”, ha dichiarato oggi il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, durante un discorso televisivo nel corso della cerimonia commemorativa per l’ex direttore dell’Istituzione Islamica per l’Educazione, sceicco Mustafa Kassir, scomparso la scorsa settimana.

Il capo di Hezbollah ha inoltre aggiunto, “Questi Paesi millantano di volere la democrazia, ma non consentono alla gente di esprimere le proprie volontà”. Ha poi sottolineato che boicottando le elezioni, l’opposizione siriana ha mancato l’occasione per avviare un dialogo pacifico con il governo. Molti Paesi, tra cui Francia, Germania, Italia, Emirati Arabi Uniti e il Kuwait, hanno vietato agli espatriati siriani di votare il 3 giugno.

In Libano folle enormi di rifugiati siriani sono accorsi presso la loro ambasciata a Beirut per esprimere il voto per corrispondenza. Scene che hanno fatto infuriare gli oppositori occidentali di Assad. Decine di migliaia di siriani sventolavano la loro bandiera e innalzavano il ritratto di Assad, alcuni media filo-occidentali e dei politici locali chiedevano di espellere questi rifugiati dal Libano.

“Abbiamo visto tutti quello che è successo in Libano di fronte all’ambasciata siriana, e vorrei dire che non solo la coalizione del “14 marzo” è rimasta sorpresa da tale entusiasmo, ma anche noi siamo rimasti molto colpiti”, ha dichiarato Nasrallah. Il 3 giugno, altre migliaia di siriani in Libano hanno attraversato il confine per andare a votare nonostante la minaccia del ministero degli Interni libanesi di revocare il loro status di rifugiati.

“Si aspettavano le stazioni elettorali vuote. Anche le aspettative in Siria di un boicottaggio capillare delle elezioni si sono rivelate controproducenti”, ha dichiarato Nasrallah. “Le elezioni si sono svolte, e quali sono stati i risultati politici certificati dall’affluenza alle urne?”.

Nasrallah ha parlato anche di due temi caldi in Libano: Il vuoto presidenziale e il fallimento del Parlamento per approvare la legge sull’aumento degli stipendi. Per quanto riguarda il vuoto presidenziale in Libano, Nasrallah ha respinto le accuse della coalizione del “14 marzo” che afferma che Hezbollah boicotta le votazioni per scegliere un nuovo presidente. Il Libano è senza presidente dal 25 maggio, quando è scaduto il termine del mandato di Michel Sleiman. Ben cinque tentativi sono andati a vuoto per scegliere un successore a causa della mancanza del quorum.

“Se credono che ci stiamo battendo per un vuoto politico si sbagliano di grosso”. “Se c’è la volontà di scegliere un presidente forte e che sappia difendere gli interessi nazionali, allora vedrete che saremo pronti per tale scelta e per porre fine alla crisi”, ha aggiunto il leader di Hezbollah.

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