Nasrallah: “Il governo siriano non è più in pericolo”
Il Segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha dichiarato ieri nel corso di un’intervista con il quotidiano libanese al-Safir, che il governo siriano non corre più pericolo di cadere.
Dopo tre anni di guerra, la maggior parte dei Paesi – continua il segretario generale – sono oggi favorevoli ad una soluzione politica della crisi in corso nel Paese arabo.
La Russia è stata una nazione chiave negli sforzi internazionali volti a porre fine alla guerra in Siria. Il Cremlino ha avuto un ruolo determinante nelle trattative per evitare il possibile attacco degli Stati Uniti contro la Siria, in seguito alle notizie sull’attacco chimico avvenuto nell’agosto del 2013.
Nasrallah parla anche della presenza di Hezbollah in Siria, affermando che questa decisione non ha comportato nessun problema con gli alleati e soprattutto con la grande maggioranza della popolazione libanese. In realtà – continua il leader della resistenza – anche diversi sostenitori della coalizione del “14 marzo”, ora credono che la presenza dei combattenti sciiti in Siria sia necessaria per proteggere il Libano dai gruppi terroristici.
La coalizione del “14 Marzo”, guidata dal filo-saudita Saad al-Hariri, si oppone in maniera strumentale alla presenza di Hezbollah nelle zone di frontiera tra Siria e Libano. Tuttavia, Hezbollah considera la sua presenza necessaria per garantire la sicurezza nelle zone di confine, in quanto il Paese ha già subito pesanti ripercussioni della guerra in Siria, con decine di attentati effettuati da diversi gruppi “ribelli” infiltrati in Libano.
Grazie all’intervento e al sacrificio di tanti giovani martiri libanesi, nelle ultime settimane sono notevolmente diminuiti gli attacchi terroristici in territorio libanese.