Nagorno-Karabakh torna all’Azerbaigian, abitanti bruciano le loro case
Gli abitanti dei villaggi nella regione del Nagorno-Karabakh hanno dato fuoco alle loro case prima di fuggire in Armenia. Infatti, lo scorso weekend parti del territorio sono ritornate sotto il controllo dell’Azerbaigian come parte dell’accordo di pace.
I residenti del distretto di Kalbajar in Azerbaigian, controllato per decenni dai separatisti armeni, hanno iniziato un esodo dopo che è stato annunciato che domenica l’Azerbaigian avrebbe ripreso il controllo.
I combattimenti tra i separatisti sostenuti dalle truppe armene e l’esercito dell’Azerbaigian sono scoppiati alla fine di settembre e hanno infuriato per sei settimane, provocando oltre 1.400 morti e costringendo migliaia di persone a fuggire dalle proprie case.
Nel villaggio di Charektar, al confine con il vicino distretto di Martakert che rimarrà sotto il controllo armeno, almeno sei case sono andate a fuoco sabato mattina con densi pennacchi di fumo grigio che si alzavano sulla valle.
“Questa è casa mia, non posso lasciarla ai turchi”, come spesso gli armeni chiamano gli azeri, ha dichiarato un residente alla stampa armena mentre gettava stracci imbevuti di benzina in una casa completamente vuota.
Gli ex rivali sovietici hanno accettato di porre fine alle ostilità all’inizio di questa settimana dopo che i precedenti sforzi di Russia, Francia e Stati Uniti per ottenere un cessate il fuoco sono falliti.
Una parte fondamentale dell’accordo di pace include il ritorno all’Azerbaigian di Kalbajar, così come il distretto di Aghdam entro il 20 novembre e il distretto di Lachin entro il 1° dicembre, che sono stati occupati dagli armeni dopo una guerra devastante negli anni ’90.
Forze di pace russe si schierano nel Nagorno-Karabakh
Mercoledì scorso, le forze di pace russe hanno iniziato a schierarsi nel Nagorno-Karabakh come parte dei termini dell’accordo. I militari russi hanno preso il controllo di un’arteria di comunicazione chiave che collega l’Armenia alla provincia contesa.
Funzionari militari russi hanno affermato che la missione, composta da quasi duemila soldati, metterà in atto 16 posti di osservazione nelle montagne del Nagorno-Karabakh e lungo il corridoio di Lachin.
di Yahya Sorbello