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Myanmar. Buddisti uccidono undici musulmani

di Giovanni Sorbello
Undici musulmani Rohingya in Myanmar, sono stati uccisi dopo che estremisti buddisti hanno dato fuoco alle loro case in due villaggi musulmani nella città di Sittwe nello stato occidentale di Rakhine. L’incidente è avvenuto quando un gruppo di Buddisti sostenuti dalle forze militari, hanno dato alle fiamme le case dei musulmani nei villaggi di Mamra e Mraut.

L’esercito birmano avrebbe fornito ai buddisti grandi quantità di benzina per incendiare le case dei villaggi musulmani e costringere gli abitanti a fuggire.

Il silenzio delle organizzazioni dei diritti umani verso gli abusi contro i musulmani Rohingya, ha incoraggiato gli estremisti buddisti e le forze governative del Myanmar a perseguitare questa etnia. La maggioranza buddista e il governo del Myanmar, si rifiutano di riconoscere i Rohingya e li ha classificati come immigrati clandestini, anche se i Rohingya hanno discendenze persiane, turche, bengalesi e sono emigrati in Myanmar già nell’ottavo secolo. Migliaia di musulmani Rohingya sono costretti a vivere in condizioni terribili nei campi profughi. Circa 650 Rohingya sono stati uccisi nello stato di Rakhine nella parte occidentale del paese negli ultimi mesi, mentre oltre 80.000 risultano dispersi o sfollati.

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