di RedazioneI risultati dell’indagine, dal titolo “Rapporto sulla Povertà alternativa per il 2012″, sono stati pubblicati oggi. La povertà, la disuguaglianza sociale e l’istruzione sono le principali preoccupazioni per la maggior parte degli israeliani, dichiara il sondaggio.
Più della metà degli intervistati ha dichiarato che sono stati costretti quest’anno, ad acquistare meno cibo a causa dei loro problemi finanziari, con il 15% di lavoro in meno e il 18% in più di debito con le banche. “Questo rapporto dimostra che la povertà e la disuguaglianza sociale sono diventate caratteristiche permanenti dello scenario israeliano”, ha dichiarato il presidente di Latet, Gilles Darmon. “Non possiamo dire che si tratta di un fenomeno temporaneo in quanto esiste da oltre dieci anni”, ha aggiunto. Secondo l’ultimo rapporto del Fondo Monetario Internazionale, Israele ha uno dei più alti tassi di povertà tra i 35 Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Questi dati potrebbero bastare per far riflettere i governanti israeliani, la cui miopia gli impedisce di accettare il fatto che, gli equilibri internazionali e le condizioni sociali interne, sono drasticamente mutati e non certo, a favore di Israele. Potrebbe essere un bel gesto, anche se ci rendiamo conto che è del tutto utopico, vedere il potente Israele preoccuparsi dei disagi e delle difficoltà dei propri cittadini, armarsi per una volta di solo buonsenso, piuttosto che armarsi di potenti e costose armi che hanno causato solo terrore e violenza.
