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Muos. “Odore di mafia”, a parlare sono le Mamme No Muos

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato Mamme No Muos rivolta al Presidente della Regione Rosario Crocetta.

“Caro Presidente Crocetta , con queste nostre poche riga, vogliamo esprimerle alcune perplessità, sulle sue affermazioni avvenute in aula all’ ARS giorno 13 agosto Nel rispondere all’ Onorevole Cancelleri, lei afferma che all’interno del Comitato Mamme No Muos di Niscemi, esisterebbero delle fantomatiche, dico fantomatiche, perché lei che abituato a fare nome e cognomi, di queste mamme si è riservato dal farli, mentre ha fatto i nomi di soggetti che sono già noti a tutti.
Caro Presidente la logica del “ DOVE NON PUOI CONVINCERLI CONFONDILI “ andava bene qualche decennio fa, ora la gente sembra essersi svegliata da quel letargo, fatto di fantasiose promesse che i politici come lei sono abituati a fare. Ci permettiamo di dire fantasiose promesse, perchè oggi alla luce dei fatti è quello che lei ha fatto nei nostri confronti.
Ritorniamo alla storiella della Mafia, volevamo informarla caro Presidente come è strutturato il nostro Comitato Mamme No Muos di Niscemi, ad oggi vantiamo quasi 700 iscritti, tutte le firme di sottoscrizione e il previsto atto di costituzione è stato regolarmente depositato presso il nostro Comune. Il comitato vanta di un direttivo e supervisori, un presidente e vicepresidente, di seguito annoteremo i nominativi, cosi da darle un eventuale dimostrazione di chiarezza e trasparenza, cosa per noi normale.
Con questo, volevamo inoltre dirle, che democraticamente decidiamo di volta in volta, per alzata di mano, quelle mani di mamme che di MAFIA non ci vivono, le mani di mamme che ogni giorno cercano di insegnare ai propri figli “ l’essere fieri di guardarsi allo specchio “, fieri di essere SICILIANI, senza essere stigmatizzati sempre come Mafiosi.
Lei per primo non dovrebbe cadere in simili inciuci, visto le infinite illazioni fatte nei suoi confronti, da molteplici giornali, ricordiamo con interesse uno dei tanti, quello di Panorama di alcuni mesi fa, dove l’accusavano di essere parente di mafiosi e di aver usato gli stessi per la sua campagna elettorale. Non è che abbiamo creduto al giornale….. l’abbiamo votata!
La nostra non è una battaglia ideologica, la nostra è una battaglia al diritto alla salute, diritto indiscutibile su tutti i fronti. Non esistono ideologie di fronte ad un figlio o un genitore, un parente, un cittadino malato.
Nell’augurarle un buon lavoro, gli elenchiamo i nominativi prima citati, sperando di avere al piu’ presto un civile e sensato colloquio, non dimenticando che anche i parenti dei mafiosi hanno il sacrosanto diritto di difendere la salute dei propri figli, senza essere invitati in stile antidemocratico, e simo magnanime ad usare questo aggettivo, a fare le valige.
Distinti saluti dal direttivo tutto”.

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