Muos: il Cga respinge i ricorsi
Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia ha giudicato inammissibili i tre ricorsi presentati da Legambiente, Wwf, Comitato No Muos e dal Comune di Niscemi. L’organo d’appello del Tar, presieduto da Rossana De Nictolis ha di fatto dato il via libera, sul fronte amministrativo, alla piena operatività del Muos, l’impianto realizzato dalla Marina Militare Usa all’interno della riserva naturale della Sughereta di Niscemi.
I ricorsi erano stati presentati al fine di revocare la sentenza con la quale, nel 2016 i giudici amministrativi avevano stabilito la legittimità dell’opera militare statunitense. Si dichiarano così infondate le istanze di ambientalisti ed enti locali e dunque di tutti coloro che vivono all’ombra delle gigantesche parabole subendone il duplice pernicioso effetto di rischio per la salute pubblica e di evidente deturpamento del territorio.
Aspettative deluse, anche se tale ultima sconfitta giudiziaria era stata ampiamente presagita dagli attivisti, soprattutto alla luce del grottesco balletto tra il M5S siciliano, da sempre dichiaratamente No Muos, e l’attuale Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta che, in un primo momento aveva firmato un memoria difensiva la quale sostanzialmente sposava le ragioni statunitensi, chiedendo il rigetto dei ricorsi presentati. Solo in un secondo momento e a termini già scaduti, la Trenta aveva provato a ritirare la memoria, annunciando successivamente che l’Avvocatura dello Stato non si sarebbe presentata in udienza davanti al Cga.
I legali dei comitati No Muos, in un comunicato ufficiale, prendono sostanzialmente atto della decisione del Cga, sostenendo comunque che essa ”non vale a stabilire la piena legittimità delle autorizzazioni e non può influire sul giudizio penale ancora pendente nel quale il Giudice è chiamato a verificare se il vincolo di inedificabilità sia stato violato e, in tal caso, disapplicare le autorizzazioni illegittime”.
Resta infatti aperta la lotta sul fronte penale. Due i procedimenti ancora aperti davanti la Corte d’Appello di Catania ed al Tribunale monocratico di Caltagirone. Il primo riguarda il ricorso presentato dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, avverso la sentenza con la quale, il 4 aprile 2018, tramite rito abbreviato il Tribunale di Caltagirone mandava assolti un dirigente della Regione siciliana e tre imprenditori, accusati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale, perché il fatto non sussiste, rigettando la richiesta di confisca e ritenendo le opere legittime.
Il secondo procedimento dinnanzi al Tribunale monocratico di Caltagirone si sta svolgendo con rito ordinario e riguarda sempre i reati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale a carico di tre imputati responsabili a vario titolo della realizzazione dell’impianto.
di Massimo Caruso