Mosca si oppone realmente ai raid israeliani in Siria?
La domanda che ci stiamo ponendo nelle ultime settimane è la seguente: Mosca si oppone realmente ai continui attacchi aerei israeliani in Siria? A detta del governo russo si, con presunte tensioni tra Putin e Netanyahu. Ma queste sono solo dichiarazioni e conosciamo bene la valenza e l’attendibilità che hanno in uno scenario così complesso come quello del conflitto siriano. I fatti purtroppo dicono ben altro.
Secondo fonti russe, Mosca ha anche minacciato di usare i suoi “aerei da combattimento e il sistema di Difesa aerea S-400” per contrastare qualsiasi attacco aereo israeliano contro la Siria. Ad agosto, Mosca avrebbe fermato un attacco aereo nella regione strategica di Qasioun vicino a Damasco, dove si dice sia collocata una batteria missilistica S-300 siriana (disattivata). Ma ripetiamo, queste sono solo dichiarazioni che purtroppo non trovano conferma sul campo.
Mentre Mosca si preoccupa di rilasciare dichiarazioni a difesa della sua discutibile lealtà verso Damasco, la Siria continua ad intercettare attacchi missilistici israeliani, mettendo in dubbio l’entità dell’impegno russo a contrastare le aggressioni israeliane.
Damasco risponde a Mosca
A causa dei tentennamenti e dell’ambiguità della Russia sulla reale attivazione in Siria del sistema di Difesa aerea S-300, il governo di Damasco pare sia intenzionato ad acquistare il sistema di Difesa aerea iraniano Bavar-373. Sebbene sia trascorso più di un anno dalla consegna del sistema missilistico russo S-300 in Siria, per ragioni più o meno oscure questo sistema di Difesa aerea non è mai stato realmente attivato. Per queste ragioni, la Siria ha intenzione di rivolgersi all’Iran.
Secondo un rapporto di Avia.Pro, l’S-300 russo non è mai stato attivato in Siria per respingere gli attacchi del regime israeliano. Nonostante numerosi attacchi sionisti nell’ultimo anno, la ragione “ufficiale” del non utilizzo dell’S-300 in Siria è che i sistemi di Difesa aerea semplicemente non vedono gli aerei israeliani. Enorme falsità. Secondo altre fonti, invece, la ragione sta nella volontà russa di non voler contrastare Israele e quindi, chiudere un occhio sui suoi raid contro la Siria.
Gli alleati del governo siriano
Crediamo sia giunto il momento di fare chiarezza sui vari alleati che stanno al fianco del legittimo governo di Damasco. Da una parte abbiamo la Russia e dall’altra abbiamo Iran, Hezbollah e le varie milizia sciite della regione (Asse della Resistenza).
La Russia si è schierata al fianco del governo di Assad solo ed esclusivamente per una convergenza di interessi di Putin in prima battuta e del Paese in seconda. Grazie all’intervento in Siria, oggi la Russia di Putin ricopre un ruolo di primo piano nella regione e non solo. Tutto questo si traduce anche in un controllo delle tante risorse di cui la regione gode.
Per quanto riguarda l’intervento dell’Asse della Resistenza è di natura completamente diversa. Gli attori in questione sono intervenuti esclusivamente a difesa di un popolo aggredito e di un’intera regione minacciata dall’imperialismo occidentale. Centinaia di giovani libanesi, iraniani, palestinesi, afgani, iracheni e pachistani sono morti per difendere i sani principi di libertà di un popolo e i suoi luoghi sacri. Hanno sventato questa brutale minaccia contro i popoli musulmani e arabi. Hanno fatto rivivere una nuova Rivoluzione Islamica e il messaggio cardine che ha segnato una svolta in tutto il Medio Oriente e non solo. Il sostegno incondizionato verso la causa di tutti i popoli oppressi dall’arroganza globale.
Ai tanti “tifosi da bar” presenti sui social che sentenziano di politica internazionale, consigliamo di recarsi negli stadi e tifare per le rispettive squadre. Almeno questo sarebbe degno di rispetto.
di Giovanni Sorbello