Morte Soleimani non ha fermato attività Irgc in Siria
Il giornale israeliano, Yediot Ahronoth, ha avvertito che le attività iraniane in Siria non sono state influenzate dall’assassinio dell’ex comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc), generale Qasem Soleimani. Secondo il giornale israeliano continua la cooperazione tra Irgc e autorità siriane.
Il generale Soleimani è stato assassinato durante un attacco di droni statunitensi al suo convoglio all’aeroporto di Baghdad il 3 gennaio 2020, comportando cinque giorni dopo una devastante risposta missilistica iraniana contro la base militare americana Ain Al-Asad in Iraq.
Yedioth Ahronoth ha affermato che Israele si aspettava che l’Iran avrebbe riconsiderato le sue politiche in Siria e nella regione dopo l’assassinio del generale Soleimani, considerando che il nuovo capo dell’Irgc, Ismail Qaani, non avrebbe avuto la stessa competenza ad attivare l’intera struttura filo-iraniana nel Medio Oriente.
Chomsky: assassinio Soleimani è terrorismo internazionale
lo studioso americano e attivista politico Noam Chomsky ha dichiarato recentemente che l’assassinio dell’alto comandante iraniano, generale Qasem Soleimani è un atto di ‘terrorismo internazionale’, se non peggio. Chomsky ha rilasciato queste dichiarazioni al quotidiano indiano Hindustan Times. L’atto terroristico statunitense di assassinare il generale Soleimani, il più efficace a combattere Daesh, Al-Nusra e Al-Qaeda è estremamente pericoloso. Chomsky, un convinto critico della politica estera americana e del ruolo militare d’oltremare di Washington, ha affermato che l’assassinio in Iraq è stato una violazione del diritto internazionale. “Il diritto internazionale è abbastanza esplicito su queste questioni. Impedisce la minaccia o l’uso della forza negli affari internazionali, con strette eccezioni che chiaramente non si applicano qui”, ha aggiunto lo studioso.
di Redazione