Srebrenica, il mondo ricorda l’orrendo massacro
Migliaia di musulmani bosniaci commemorano in questi giorni il 29° anniversario del massacro di Srebrenica, in cui più di 8mila musulmani della Bosnia-Erzegovina furono giustiziati per mano delle forze serbo-bosniache nell’estate del 1995. Il brutale massacro avvenne con la complicità delle forze Onu presenti nell’area.
Ancora oggi, resti di vittime vengono scoperti in diverse fosse comuni, dove i criminali serbi avevano tentato di nascondere la strage compiuta nel luglio del 1995. Il comitato delle vittime ha dichiarato che dopo 29 anni vengono ancora ritrovati i resti dei martiri di Srebrenica. Ad oggi, i resti di oltre 6.200 vittime del massacro restano sepolti presso il Memoriale di Potocari.
Sono trascorsi ventinove anni da quel terribile massacro, alcuni degli esecutori materiali sono stati assicurati alla giustizia, ma molti altri godendo di appoggi e complicità internazionali hanno fatto perdere le loro tracce. Resta un aspetto che, seppur noto a molti, viene vergognosamente ignorato da tutti. In quei giorni di luglio di 29 anni fa, a Srebrenica, oltre ai macellai serbi, era presente un contingente Onu che, oltre a non far nulla per fermare quel massacro, sostenne le milizie serbe durante la loro mattanza.
Nel luglio del 2014, un Tribunale olandese ha deciso che lo Stato è responsabile per l’uccisione di oltre 300 civili musulmani a Srebrenica, durante la guerra in Bosnia. I soldati olandesi del contingente Onu erano responsabili della sicurezza dei civili di Srebrenica, e quindi, sarebbero dovuti intervenire per evitare il massacro.
di Redazione