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Mko effettua operazioni false flag nella regione

Il movimento terroristico anti-iraniano Mojahedin-e Khalq (Mko) ha tentato di acquistare motoscafi nel Golfo Persico per effettuare operazioni false flag da imputare all’Iran.

In un articolo pubblicato il 13 maggio su Iranian.com, l’analista Massoud Khodabandeh aveva avvertito che gli operativi Mko, con l’aiuto del Consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, stavano progettando di condurre operazioni di false flag nel Golfo Persico. Un mese dopo, si sono verificati gli attacchi alle petroliere nel Golfo Persico e nel mare di Oman.

I media kuwaitiani riportano che gli agenti Mko sono stati arrestati nel tentativo di acquistare barche veloci nel Golfo Persico. Una tale combinazione è altamente preoccupante. Vale la pena ricordare che questi terroristi sono stati addestrati come attentatori suicidi dalla Guardia Repubblicana di Saddam Hussein in Iraq.

“L’inarrestabile spinta di Bolton ad attaccare l’Iran e il suo instancabile supporto all’Mko non può che portare a una conclusione: gli operativi Mko di stanza in Albania, saranno schierati per effettuare operazioni di false flag che possono essere imputate all’Iran – come un attacco suicida. Il loro valore unico è che come iraniani possono essere spacciati come personale navale iraniano. Ciò si ricollega al tentato acquisto di motoscafi che vengono utilizzati dalle forze navali iraniane. L’attacco alle navi mercantili nel golfo per il quale non vengono forniti dettagli suggeriscono che questa è stata una corsa per vedere quale sarebbe stata la reazione dell’Iran. In questo contesto, una false flag che potrebbe innescare la guerra di Bolton in Medio Oriente è quasi certamente già programmata e in corso”, si legge nell’articolo.

Va notato che l’Albania è ora sede del movimento anti-iraniano Mojahedin-e Khalq e John Bolton crede da molto tempo di poter usare questi terroristi per facilitare il cambio di regime in Iran.

Due petroliere, una di proprietà della Norvegia e l’altra del Giappone, sono state colpite la scorsa settimana da esplosioni nel mare di ​​Oman. Gli Stati Uniti hanno subito puntato il dito contro la Repubblica islamica dell’Iran, un mese dopo aver accusato Teheran di essere coinvolta in attacchi contro quattro navi cisterna al largo delle coste degli Emirati Arabi Uniti. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato la scorsa settimana che l’Iran era dietro gli attacchi senza fornire prove per sostenere la sua accusa.

Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha anche pubblicato un video che mostra presunti marinai iraniani che rimuovono una mina dallo scafo del Kokura Courageous di proprietà giapponese. Nel video pubblicato, viene mostrata una piccola imbarcazione che si trova al lato della petroliera di proprietà giapponese. Un individuo si alza sulla prua della barca e rimuove un oggetto dallo scafo della petroliera. Gli Stati Uniti affermano che l’oggetto è probabilmente una mina inesplosa.

Diversi analisti mediorientali affermano che un gruppo armato è stato formato dal Mossad israeliano in cooperazione con i servizi segreti di alcuni Paesi del Golfo Persico per effettuare attacchi di sabotaggio nel Mare di Oman e nell’Oceano Indiano. Il rapporto di Al-Najm al-Thagheb cita un ex membro della Knesset israeliana con il nome di “Talab Abu Arar” afferma che Israele ha avuto un ruolo nei precedenti attacchi alle quattro navi commerciali nel porto di Fujairah al largo delle coste degli Emirati Arabi Uniti, nel tentativo di creare maggiori tensioni in cooperazione con alcuni Stati arabi della regione.

Diversi rapporti affermano che ci sono stati recentemente diversi incontri tra i funzionari israeliani e degli Emirati per concordare la formazione di un nuovo gruppo armato composto da mercenari regionali per effettuare attacchi di sabotaggio nell’Oceano Indiano, nel Mare Oman e in alcune parti dell’Asia meridionale. Del gruppo farebbero parte gli ex membri del gruppo yemenita di Al-Qaeda, con il loro comando nel deserto dello Hadhramaut nello Yemen sotto la supervisione del Mossad e dei servizi segreti degli Stati arabi nel Golfo Persico. Il gruppo armato è stato formato otto mesi fa e i suoi membri sono stati addestrati nelle basi militari israeliane in Eritrea e nelle basi di addestramento di alcuni Paesi arabi. Il gruppo è formato da circa 175 mercenari, di cui 80 erano ex membri di Al-Qaeda nello Yemen.

di Giovanni Sorbello

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