Medio Oriente

Mko, fake news anti-Iran su Coronavirus

L’ambasciatore di Teheran nel Regno Unito, Hamid Baeidinejad, ha affermato che il famigerato gruppo terroristico Mujahedin-e-Khalq Organization (Mko) e altri movimenti anti-iraniani con base all’estero hanno lanciato una campagna di propaganda sul focolaio di Coronavirus con l’obiettivo di fuorviare l’opinione pubblica iraniana. Hamid Baeidinejad ha affermato che il culto terroristico dell’Mko ha cercato di sfruttare l’epidemia per manipolare l’opinione pubblica iraniana.

Nelle prime fasi dell’emergenza del virus in Iran, quando il Paese non aveva ancora avvertito l’urgenza di cercare aiuti stranieri, la campagna mediatica cercò di insinuare che il governo di Teheran avrebbe resistito all’assistenza occidentale anche a spese della vita della sua gente. All’epoca, stavano provando a creare l’impressione che l’Iran stesse affrontando l’isolamento internazionale e che nessun Paese era disposto a fornirgli aiuti di emergenza, ha osservato Baeidinejad.

Nella seconda fase, la loro propaganda sosteneva che le forniture mediche straniere che erano entrate in Iran, compresi i kit dei test, erano contaminate. Il funzionario ha assicurato che l’Iran procura gli articoli stranieri richiesti tramite fornitori di fiducia e che nel processo vengono rispettati tutti gli standard sanitari pertinenti.

Cosa fa oggi l’Mko?

Dopo essere stati cacciati dall’Iraq, i “Mojahedin” iraniani sono arrivati in Albania come “profughi di guerra” nel 2013, dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. L’Mko, che gestisce un campo paramilitare nel villaggio di Manez, poco fuori Durazzo, è stato accusato da vari media albanesi e occidentali di svolgere attività illegali in Albania. L’Mko infrange molte leggi albanesi e internazionali, invita deliberatamente a compiere atti terroristici contro l’Iran. Mantengono molti dei loro membri in condizioni simili agli schiavi e subiscono il lavaggio del cervello. Se un albanese dovesse fare in Albania ciò che fa l’Mko e la sua leader Maryam Rajavi, si farebbe 15 anni di carcere. Tuttavia, l’Albania non applica le sue leggi sui membri Mko.

Dal suo campo paramilitare, l’Mko attacca quotidianamente l’Iran con notizie false e spionaggio, ma non solo. Le persone che hanno familiarità con i loro siti Web e pubblicazioni, sanno che l’Mko attacca anche i media albanesi e occidentali che non supportano la posizione dell’amministrazione Trump nei confronti dell’Iran o mettono in dubbio le credenziali “democratiche” di questa organizzazione terroristica. Attraverso i suoi giornalisti (finanziati dall’Occidente), l’Mko ha attaccato negli ultimi mesi molte testate come Al-Jazeera English, Channel 4 News, The Guardian e The Independent. Ha anche attaccato molti media e personalità in Albania, tra cui l’ex presidente dell’Albania, Rexhep Mejdani, sostenendo che lavorano per l’Iran contro l’”opposizione democratica” di Maryam Rajavi.

All’interno della loro base, 50 volte più grande di un campo di calcio, vivono circa duemila membri del gruppo terroristico. Gli elementi dell’Mko non hanno accesso a telefoni cellulari, orologi o calendari, alcuni di loro sono attivi nei lavori di costruzione mentre altri siedono dietro ai computer per pubblicare notizie false sull’Iran su Twitter e Facebook o arruolare nuovi membri via Telegram.

di Yahya Sorbello

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