103 missili hanno solo reso la Siria più forte
Dopo tanti annunci strombazzati, l’attacco occidentale contro la Siria è arrivato. Dopo giorni di minacce, il “democratico” Occidente ha deciso di agire. Alle tre della scorsa notte 103 missili sono stati sparati contro tre obiettivi siriani, di cui almeno 71 intercettati. I media siriani non segnalano vittime tra i civili.
Il presidente siriano, Bashar al-Assad ha dichiarato oggi che gli attacchi missilistici condotti questa notte da Stati Uniti, Regno Unito e Francia non faranno altro che rafforzare la determinazione del popolo siriano di mantenere la sua lotta contro i gruppi terroristici e “liberare ogni centimetro della nazione dal terrorismo”.
Il leader siriano ha fatto questi commenti durante una conversazione telefonica avuta questa mattina con il presidente iraniano, Hassan Rouhani, che a sua volta ha dichiarato ad Assad che l’Iran continuerà a stare al fianco della Siria, esprimendo la sua fiducia che questa aggressione non indebolirà la determinazione del popolo siriano nella sua guerra contro il terrorismo”.
Nelle prime ore di sabato, i tre Stati occidentali hanno lanciato una raffica di attacchi missilistici contro la Siria in risposta a quello che loro affermano essere un attacco chimico lo scorso 7 aprile. La Siria non ha arsenale chimico e ha negato qualsiasi ruolo nel sospetto attacco di gas.
Le difese aeree siriane, tuttavia, hanno risposto con fermezza, abbattendo la maggior parte dei missili sparati nel Paese. L’esercito russo ha dichiarato oggi che i tre Paesi hanno sparato 103 missili da crociera, inclusi i missili Tomahawk, ma che i sistemi di difesa aerea siriani sono riusciti a intercettarne 71. Immediatamente dopo l’attacco missilistico, i terroristi dell’Isil, con “sorprendente sincronismo”, hanno attaccato le postazioni dell’esercito siriano a sud di Damasco. L’attacco è stato prontamente respinto dai militari siriani.
di Redazione