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Ministro israeliano sollecita assassinio leader Hamas

Il ministro della Cultura e dello Sport israeliano, Miri Regev, ha chiesto l’assassinio dei leader del movimento di Resistenza palestinese di Hamas, sottolineando che Israele dovrebbe ripristinare la sua politica di assassini mirati.

HamasMiri Regev ha riferito in un recente incontro di leader locali delle comunità israeliane vicino alla Striscia di Gaza che gli alti funzionari del movimento di Resistenza palestinese dovrebbero “vivere nella paura. Dobbiamo tornare alla politica degli omicidi mirati dei leader di questo gruppo terroristico omicida”, ha aggiunto, riferendosi ad Hamas. Allo stesso modo, altri politici israeliani hanno invitato la leadership israeliana a colpire più forte Hamas, che controlla la Striscia di Gaza e difeso l’enclave contro tre guerre israeliane.

Il leader del partito israeliano Unione sionista, Avi Gabbay, in visita nella città di Sderot nell’ovest del deserto del Negev, è stato recentemente citato dai media per aver affermato che Israele ha “un esercito forte e politici deboli”, che non avrebbero intensificato l’aggressione contro Gaza. L’attuale regime “non sa come scoraggiare un’organizzazione terroristica o negoziare”, ha aggiunto.

Israele ha assassinato molte figure di Hamas 

Lo scorso marzo, il regime sionista ha assassinato Mazen Fuqaha, uno dei personaggi più importanti del gruppo palestinese a Gaza. La vittima è stata colpita con quattro proiettili alla testa. Nel 2010, Israele si è fatto coinvolgere in uno scandalo internazionale quando i suoi agenti hanno usato falsi passaporti europei e australiani per assassinare la figura di Hamas di alto livello Mahmoud al-Mabhouh negli Emirati Arabi Uniti.

Anche Oren Hazan, un parlamentare israeliano del partito Likud, ha recentemente affermato: “Non stiamo colpendo abbastanza Hamas per paura di un conflitto in corso. Se li avessimo colpiti, non avrebbero sparato 200 missili in un giorno. Così basta con le storie che li abbiamo colpiti duramente. Il pubblico non è stupido, e nemmeno Hamas”, ha aggiunto. Israele colpisce regolarmente Gaza – continua il parlamentare – ma ha bisogno di prendere di mira Hamas.

All’inizio della settimana, i raid israeliani nell’enclave costiera hanno ucciso tre palestinesi, tra cui una madre incinta e un bambino piccolo. Israele ha scatenato violenti attacchi il 30 marzo scorso, poco dopo che gli abitanti di Gaza hanno iniziato le manifestazioni settimanali lungo il confine con l’entità sionista, a sostegno del loro diritto di tornare in patria. Le dimostrazioni e le offensive israeliane sono divenute particolare violente il 14 maggio, nell’anniversario del Nakba Day del 1948, quando Israele rivendicò la propria “esistenza” dopo una brutale guerra contro i territori arabi. La repressione dell’esercito israeliano contro la protesta della “Marcia del Ritorno” è costata la vita ad almeno 160 palestinesi e il ferimento di altri 18mila.

di Giovanni Sorbello

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