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Migranti: Onu condanna la collaborazione Ue-Libia

«La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità». Con queste parole l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, Reid Raad al Hussein, condanna la collaborazione tra Unione Europea e Libia definendola “disumana”.

Già da tempo al centro di diverse inchieste e rapporti, la questione delle violenze subite dai migranti che intendono raggiungere l’Europa passando dalla Libia, proprio in queste ore è nell’occhio del ciclone anche grazie ad un reportage della Cnn, il quale documenta l’esistenza di un vero e proprio mercato degli schiavi a pochi chilometri dalle nostre coste.

L’inchiesta dell’emittente statunitense prende le mosse da un video ricevuto dalla redazione, nel quale è chiaramente documentata la vendita di due ragazzi. Durante un’asta in piena regola ne vengono decantati i pregi, le potenzialità e i relativi prezzi.

La Cnn ha successivamente mandato una troupe in Libia. Ne è venuto fuori un servizio agghiacciante sulle condizioni disumane dei centri di detenzione dei migranti e delle vendite collettive. Una situazione che si pensava facesse definitivamente parte della Storia, uno dei capitoli bui dell’umanità che si ripropone in tutto il suo attualissimo squallore.

Le autorità libiche, alle quali la Cnn ha tempestivamente provveduto a recapitare il video, sembrano cascare dalle nuvole, ma promettono indagini sul caso. In realtà in Libia, anche le autorità sono perfettamente a conoscenza dell’esistenza di bande criminali che da anni si contendono il territorio proprio per la gestione del traffico di esseri umani. Questa ultima inchiesta sembra aver fatto definitiva luce su una realtà, quella libica, in cui i diritti umani sembrano un miraggio ancor più evanescente di quelli avvistabili tra le dune del vicino deserto.

Il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, condannando le deplorevoli condizioni alle quali sono costretti i migranti nei campi libici, ha annunciato l’invio di una delegazione parlamentare sul territorio per una verifica diretta.

Anche il commissario Ue per gli Affari interni e l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, interpellato sulla questione, ha affermato di aver già ribadito al ministro degli Interni libico, durante un incontro ufficiale a Berna, il necessario ed urgente miglioramento delle condizioni dei migranti in Libia.

La nota dolente, che sfocia nella condanna dell’Alto Commissario Onu nei confronti dell’Unione Europea e quindi anche nei confronti dell’Italia, riguarda in particolare l’assistenza fornita alla Guardia Costiera libica nelle operazioni di intercettazione ed interdizione del flusso di migranti attraverso il Mediterraneo. Già in passato l’Onu non aveva nascosto le proprie perplessità sulle metodologie e sulle alte probabilità di molteplici violazioni dei diritti umani. In seguito alle recenti relazioni degli osservatori, la situazione che emerge dai campi di detenzione dei migranti viene senza mezzi termini definita “disumana”.

Secondo un portavoce Ue, l’Unione è pienamente consapevole della problematica e si dice disposta ad una piena cooperazione con l’Onu e le autorità libiche per decretare la fine di un sistema che, fino ad oggi, sembra aver arginato solo il flusso dell’umana solidarietà.

di Massimo Caruso

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