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Migranti: l’Europa raggira e deride Conte

Nonostante i toni trionfalistici, il premier Giuseppe Conte, partito per Bruxelles pieno di buoni propositi e ferrea determinazione sul tema migranti, torna a Roma con un nulla di fatto o quasi.

MigrantiAncora una volta l’Europa, seduta al tavolo del suo Consiglio, ci raggira utilizzando i suoi soliti strumenti diplomatici che si muovono in una zona di confine che va dalla persuasione al ricatto.

Era partito da leone il professor Conte e ritorna da gazzella azzoppata e depredata persino della dignità personale, essendo l’illustre docente, stato fatto oggetto della derisione di alcuni dei suoi omologhi europei. Alla sua richiesta di un approccio legale della questione in quanto avvocato e professore di diritto, lo svedese Stefan Lofven e il bulgaro Boyko Borisov, con chiaro intento canzonatorio, ricordavano al nostro Presidente del Consiglio il proprio passato professionale rispettivamente di “ex saldatore” ed “ex pompiere”.

In pratica l’accordo raggiunto nell’arco di una lunga e faticosa notte di trattative tra i 28 Paesi sedutisi al tavolo del Consiglio Europeo, ruota attorno al principio di volontarietà, il quale rende il tutto molto incerto se non aleatorio. Cedendo sulla distribuzione obbligatoria dei migranti tra tutti i Paesi dell’Unione, l’Italia di fatto ha ceduto su tutto l’impianto della propria proposta, essendo di nuovo costretta ad aprire ulteriori campi e ad accettare coloro che sono fuggiti in Germania o Austria.

Si era concluso da qualche ora il vertice che già si aprivano gli scontri sull’interpretazione di quello che era stato sbandierato come un accordo unanime e pacifico, in grado di mettere ordine sul problema della gestione e ripartizione dei flussi migratori nel e verso il Vecchio Continente.

Secondo il presidente francese Emmanuel Macron “i centri di accoglienza nella Ue sono su base volontaria, vanno fatti nei Paesi di primo ingresso, sta a loro dire se si candidano ad aprirli”. E subito chiarisce come “la Francia non sia un Paese di primo arrivo”.

Pronta la risposta di Conte che, attribuendo alla stanchezza le dichiarazioni di Macron, puntualizza come nell’accordo non si faccia riferimento a Paesi di primo o secondo transito.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, accoglie con deluso distacco l’esito dell’incontro, dichiarando la propria diffidenza rispetto alle parole e confidando in ciò che si verificherà nel concreto.

Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia parla di vero e proprio raggiro ai danni di Conte e quindi dell’Italia tutta.
Il premier, da par suo, si difende come può affermando di non aver fatto nessun accordo bilaterale con la Germania per quanto riguarda l’accoglimento in Italia dei migranti scappati in Germania e dicendosi fiducioso sul funzionamento condiviso e su base volontaria della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo ed attraverso i confini degli Stati membri.

di Massimo Caruso

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