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Michael D’Andrea: il nuovo capo delle operazioni Cia in Iran

Michael D’Andrea passa per molti nomi. Tra quelli della Cia è conosciuto come il Becchino, il Principe Oscuro, l’Ayatollah Mike, pseudonimi che si è conquistato dopo aver coordinato le operazioni della Cia che portarono alla cattura di Osama bin Laden nel maggio del 2011. Ma al grande pubblico Michael D’Andrea è pressappoco sconosciuto: un uomo sotto copertura che da circa 38 anni è al servizio della Central Intelligence Agency.

Persone come lui non amano di certo stare sotto i riflettori. Entrato a far parte della Cia nel 1979, è stato solo nell’Aprile del 2015 che un giornalista del New York Times, Mark Mazzetti, ha svelato la sua identità. Un mese dopo che D’Andrea ha lasciato il suo posto di direttore del Ctc (Center of Counter Terrorism), Mazzetti ha riconosciuto in lui l’uomo – conosciuto come “Roger” – che aveva presieduto le operazioni di bombardamento con droni contro i miliziani di al Qaeda durante i nove anni come capo del Ctc.

Oggi Michael D’Andrea è di nuovo nella Cia. Secondo fonti del Times pare che l’Ayatollah Mike sarà il nuovo capo delle operazioni di Intelligence in Iran. Lavoro per nulla facile. Gli Stati Uniti non hanno una ambasciata in Iran, ed inoltre si tratta di uno Stato da sempre molto vigile nei confronti di chiunque sospettato di collaborare con Washington. Ciononostante, chi lo conosce dice di lui che D’Andrea è di sicuro l’uomo giusto per una operazione di questa portata. “Saprà attuare un programma molto aggressivo ma in maniera intelligente” ha detto Robert Eatinger, ex legale della Cia.

Sono poche le notizie trapelate su l’Ayatollah Mike. Non è mai stata resa pubblica la sua vera età, anche se sembrerebbe essere intorno alla cinquantina. Nato da una famiglia della Virginia del Nord, i cui legami con la Cia risalgono ad almeno due decadi. Dopo diversi anni di “servizio” in Africa si è spostato in Medio Oriente. Al culmine della guerra in Iraq D’Andrea ha assunto la più alta carica dell’Intelligence a Baghdad. In quegli stessi anni incontra e sposa una mussulmana; incontro che ha poi ispirato la sua conversione all’Islam.

Nel Febbraio del 2006 Michael D’Andrea ritorna negli Stati Uniti dove diventa direttore del Ctc. Ruolo non poco complesso, al quale nessuno dei suoi predecessori aveva resistito per più di tre anni. Si è sempre detto di lui che fosse un uomo molto duro. Non a caso le persone che hanno lavorato con lui non lo ricordano affettuosamente.

Un uomo duro, dunque, per una linea dura. Un segnale molto chiaro dell’atteggiamento di Trump nei confronti di Teheran, che ha più volte accusato l’Iran di essere un covo di terroristi e di rappresentare la principale minaccia alla stabilità della regione mediorientale.

di M.I

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