Medio Oriente e spionaggio americano
Gli Stati Uniti hanno in programma di costruire il più grande complesso – di spionaggio – consolare nel mondo ad Erbil, nella regione del Kurdistan iracheno. Il nuovo consolato Usa avrà un costo di 600 milioni di dollari, ed avrà un’estensione di 200mila metri quadrati su Shaqlawa Road. È interessante notare che l’ambasciata degli Stati Uniti di Baghdad è tra le più grandi e costose al mondo.
Il primo ufficio diplomatico degli Stati Uniti ad Erbil è stato aperto nel febbraio 2007 e successivamente è stato aggiornato a consolato generale nel 2011. Il Kurdistan iracheno, ufficialmente riconosciuto come unica regione autonoma dalla costituzione irachena, si trova nel nord dell’Iraq.
Il rapporto tra Baghdad ed Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, è stato sempre turbolento per le pressanti richieste dei curdi per ottenere l’indipendenza. E’ in questo contesto che l’espansione del consolato Usa ad Erbil suscita particolari sospetti. Gli Stati Uniti già dispongono di una grande base militare nella regione del Kurdistan con il pretesto di coordinare gli attacchi contro i terroristi nella regione. Pertanto, l’istituzione del consolato consolida le attività militari, diplomatiche e di spionaggio nella regione.
Ci sono diversi possibili obiettivi perseguiti dagli Stati Uniti nella regione tra cui quello di fomentare conflitti e tensioni tra i vari attori nazionali, regionali e internazionali, considerando soprattutto l’importanza geopolitica della regione. Questa espansione delle attività Usa nel Kurdistan può essere inquadrata nel folle e crediamo oramai tramontato progetto del cosiddetto “Grande Medio Oriente”, il cui obiettivo principale è quello di frammentare i Paesi dell’Asia occidentale e saccheggiare le risorse di questa regione strategica e ricca di risorse energetiche. Pertanto, il consolato degli Stati Uniti ad Erbil farà alzare le sopracciglia a Baghdad e susciterà preoccupazioni tra i Paesi vicini, già ben consapevoli delle politiche egemoniche e criminali di Washington ovunque abbia una forte presenza “diplomatica”.
Centri di Spionaggio e sabotaggio
I consolati e le ambasciate degli Stati Uniti di tutto il mondo sono notoriamente conosciute per le attività poco diplomatiche, in particolare per gli atti di spionaggio, sabotaggio e altre azioni contro gli interessi dei Paesi ospitanti e delle convenzioni internazionali in materia di missioni diplomatiche. Nel corso degli anni anche molti Paesi europei, tra cui Francia e Germania hanno protestato per le attività di spionaggio da parte delle ambasciate statunitensi nelle loro capitali. Pertanto, l’istituzione di un grande consolato americano nella regione autonoma del Kurdistan iracheno non può essere nell’interesse di Baghdad.
Il governo del Kurdistan regionale, da sempre al centro di ambigue ingerenze e sempre pronto a vendesi al miglior offerente, deve essere consapevole della delicatezza della situazione e soprattutto, preoccuparsi delle conseguenze. Quasi certamente, il consolato ad Erbil sarà utilizzato come centro nevralgico per diffondere insicurezza e sedizione in Iraq e negli Stati vicini, in particolare Siria e Turchia.
Il Dipartimento della Difesa statunitense e la Cia sono ben rappresentati nei consolati e nelle ambasciate degli Stati Uniti a livello globale e sanno ben utilizzare la copertura diplomatica per svolgere atti ostili contro i nemici di Washington. Quindi c’è un’elevata possibilità che il consolato di Erbil verrà utilizzato come centro operativo contro l’Asse della Resistenza guidato da Hezbollah, Iran e altri Paesi della regione, considerati “ostili” agli interessi degli Stati Uniti nella regione.
di Giovanni Sorbello