Medellin, la pace passa anche attraverso il giornalismo
La rivista colombiana Generación Paz ha promosso un nuovo tipo di giornalismo per far arrivare le notizie sul processo di pace direttamente ai cittadini. Un gruppo di giornalisti, reporter, grafici e comunicatori hanno coperto i principali luoghi di riunione dei cittadini della città di Medellín per portare notizie sull’accordo di pace, sul post conflitto e sulle più recenti negoziazioni aperte dal governo colombiano con l’Eln (Esercito di Liberazione Nazionale). L’idea è quella di un telegiornale di strada, un noticiero callejero con una prospettiva indipendente che riesca a far arrivare un certo tipo di notizie anche a chi non avrebbe accesso a quelle reti sociali.
Il progetto si chiama “Què PAZa” e vuole dare visibilità a tutte quelle storie che non trovano spazio nei mezzi di comunicazione tradizionali e mainstream.
Secondo Doris Gomez, portavoce della rivista, “in tema del processo di pace viene trattato dalla televisione, il pubblico vede le truppe delle Farc che arrivano nei punti di normalizzazione però l’informazione si ferma lì, le persone non si appropriano realmente del contenuto”.
Il processo di pace con l’Eln
Il 7 febbraio hanno avuto inizio i negoziati tra il governo della Colombia e gli esponenti dell’Eln. Lo scopo di questi colloqui è quello di stilare un accordo di pace sulla falsa riga di quello stipulato lo scorso novembre a l’Avana con le Farc, le forze armate rivoluzionarie, con l’appoggio di Cuba e Venezuela.
Dopo il no del referendum, i colombiani si preparano per affrontare un altro negoziato con la seconda formazione di guerriglieri del paese. Nel frattempo le Farc hanno iniziato con la smobilitazione e il disarmo, trasferendo molti dei propri affiliati nelle zone di normalizzazione, create ad hoc per il recupero e il reinserimento dei combattenti nella vita civile del paese.
Ancora non è chiaro se le misure dell’accordo di pace saranno le stesse anche per l’Eln, considerate anche le differenze intrinseche tra Farc ed Eln. In molti dubitano del successo di questo processo, sopratutto per quanto riguarda il reinserimento nella società dei guerriglieri, dubbi che da sempre accompagnano le ragioni del no. Per questo un progetto come “Qué PAZa” è importante tanto quanto lo stesso processo di pace. L’informazione aiuta a sciogliere i dubbi, a vedere la realtà sotto diversi punti di vista e ad accettare più facilmente un cambiamento che, per la Colombia, sembra quasi inevitabile.
di Irene Masala