Mattis: truppe Usa rimarranno in Siria anche dopo sconfitta Daesh
Le truppe statunitensi rimarranno in Siria nel prossimo futuro per addestrare le forze locali dopo che Daesh sarà eliminato, ha dichiarato il segretario della Difesa Usa, James Mattis, al Pentagono.
“Una volta che gli ultimi militanti del califfato saranno eliminati, il nostro obiettivo sarà quello di creare elementi locali della sicurezza che dovranno impedire il ritorno di Daesh, mentre allo stesso tempo appoggeremo diplomaticamente… il processo di pace di Ginevra”, ha dichiarato Mattis. La dichiarazione del segretario della Difesa Usa differisce da quella del National Security Advisor, John Bolton, sulla politica Usa in Siria.
Lunedì scorso, Bolton ha dichiarato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che le forze armate statunitensi rimarranno nel Paese fino a quando i militari iraniani non si trasferiranno fuori dai confini. Mattis, tuttavia, ha notato che lui e Bolton sono “sullo stessa linea”, quando si tratta della questione siriana.
“In Siria è tutta colpa dell’Iran”
Il segretario della Difesa ha dichiarato che il problema principale della Siria è il coinvolgimento dell’Iran nel conflitto. Mattis ha aggiunto che Washington deve rivolgersi all’Iran, perché ogni volta che si verifica l’instabilità in Siria, è possibile trovare l’impronta dell’Iran. “Ovunque tu vada in Medio Oriente, dove c’è instabilità, trovi l’Iran”, ha dichiarato Mattis.
Gli Stati Uniti hanno ripetutamente condannato l’Iran per aver fornito sostegno finanziario e militare al governo siriano. A maggio, il presidente Donald Trump ha annunciato la sua decisione di abbandonare il Piano d’azione generale congiunto (Jcpoa) e di imporre nuove sanzioni a Teheran e ai paesi terzi che intrattengono rapporti commerciali con l’Iran. La mossa degli Stati Uniti è stata condannata da altri firmatari dell’accordo, che hanno espresso il loro impegno a preservare l’accordo.
di Redazione