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Marwan Barghouti, un “fantasma” che fa tremare Israele

Il nome di Marwan Barghouti è sepolto nell’inferno delle carceri israeliane, ma negli ultimi mesi è tornato alla ribalta. L’occupazione ha praticato una politica di punizione contro di lui dopo l’operazione Al-Aqsa Storm. È stato trasferito tre volte in isolamento e gli è stato impedito di comunicare con il suo avvocato e la sua famiglia. Oggi, il nome dell’eminente leader palestinese figura tra i termini dell’accordo di scambio con l’occupazione, che rifiuta di rilasciarlo dopo aver trascorso più di 20 anni di carcere.

Il nome di Barghouti è ancora fortemente presente sulla scena politica palestinese e gode di grande popolarità: “L’architetto delle rivolte” e il “Mandela della Palestina”, come viene chiamato, si impone oggi come un evento sulla scena mediatica e per la portata dell’impatto del suo rilascio dal carcere dopo che l’occupazione lo ha condannato a 5 ergastoli e 40 anni di prigione.

La popolarità di Barghouti nelle strade palestinesi

Il nome di Barghouti è apparso recentemente sulla stampa occidentale, mettendo in risalto la sua popolarità tra i palestinesi. Il Wall Street Journal ha pubblicato il 6 luglio un articolo intitolato: “Molti palestinesi ripongono le loro speranze nel leader che è stato imprigionato da Israele per due decenni”. Nel suo contenuto un parere pubblicato nel maggio scorso nel “Centro Palestinese per la Ricerca Politica e di Indagine”, in cui Barghouti ha ottenuto il 42% del sostegno del popolo palestinese.

Dall’interno della Cisgiordania, il giornale trasmette scene di immagini di Barghouti sparse nelle strade e nei caffè, e su un enorme murale lungo 25 piedi dipinto sul muro dell’apartheid. Il giornale fa luce sull’isolamento israeliano del prigioniero palestinese che in precedenza comunicava con il pubblico, ma le notizie su di lui sono state interrotte dal 7 ottobre. Il giornale cita l’ex membro del parlamento israeliano, Ami Ayalon, che ha dichiarato: “Non troverete nessuno nella nostra attuale società politica che abbia qualche interesse per il rilascio di Marwan Barghouti”.

Si è anche saputo che il nome di Marwan Barghouti è presente nei termini dell’accordo di scambio con l’occupazione israeliana, insieme ad altri nomi di militanti. Il suo nome è circolato sulla stampa israeliana, che ha promosso l’insistenza della Resistenza affinché Barghouti fosse un nome importante nell’accordo.

Intransigenza israeliana nel non rilasciare Barghouti

La stampa israeliana riporta costantemente che il nome di Barghouti è incluso nella lista dei rilasciati nel possibile accordo di scambio con l’occupazione, insieme ai nomi di Abdul Barghouti e Ahmed Al-Saadat. L’occupazione si ostina a non rilasciare il leader palestinese per il suo peso sulla piazza popolare e politica palestinese, il che è contrario ai suoi interessi.

Mantenere Marwan Barghouti in isolamento per paura di una nuova rivolta in Cisgiordania

All’inizio dello scorso maggio, la “Corte Centrale” dell’occupazione ha respinto la richiesta di Marwan Barghouti di porre fine al suo isolamento. All’epoca, il quotidiano “Israel Today” affermò che la decisione della Corte era “una nuova indicazione della restrizione legale imposta alla politica del Ministro della Sicurezza Nazionale, Ben Gvir, di inasprire le condizioni di detenzione dei prigionieri palestinesi”. I funzionari dell’intelligence hanno affermato che il trasferimento di Barghouti dall’isolamento alle ali regolari della prigione, “contribuirà a rafforzare il movimento di Resistenza Islamica”. Lo scorso febbraio, Barghouti è stato trasferito dalla prigione di Ofer in isolamento dopo essere stato accusato di “un’intifada pianificata in Cisgiordania”.

di Redazione

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