Si aggravano le condizioni di Marwan Barghouti
Si sono ulteriormente deteriorate le condizioni di salute del prigioniero palestinese in sciopero della fame Marwan Barghouti. Membro del comitato centrale del movimento Fatah, Barghouti si è fatto promotore di questa ennesima battaglia contro i crimini israeliani.
Circa 1.500 detenuti palestinesi hanno iniziato uno sciopero della fame nelle carceri israeliane il 17 di aprile, per chiedere il ripristino dei loro diritti negati dall’amministrazione carceraria israeliana. I prigionieri palestinesi chiedono il diritto ad avere delle visite regolari, la cessazione della politica di negligenza medica, la fine della politica di segregazione, della detenzione amministrativa e l’introduzione di libri, giornali e canali satellitari.
Le forze di controllo all’interno delle prigioni hanno effettuato la scorsa settimana violente incursioni nelle celle dei prigionieri che hanno aderito allo sciopero, in particolare nella prigione di Nitzan, dove hanno usato cani poliziotto durante le loro ricerche e hanno sequestrato tutte le forniture di sale e libri del sacro Corano. Il primo giorno dello sciopero della fame l’autorità israeliana delle prigioni ha ordinato la confisca dei beni dei prigionieri, inclusi i vestiti, mentre continuano a trasferire i leader dello sciopero da una prigione all’altra e isolarne altri. La prigione di Nitzan viene utilizzata per l’isolamento degli scioperanti della fame, tra condizioni disumane di carcerazione.
Israele detiene attualmente più di 6mila prigionieri politici palestinesi. Centinaia sono detenuti senza alcuna prova, e migliaia dopo le prove fornite dai tribunali militari israeliani che hanno un tasso di condanna quasi al 100 per cento.
di Redazione