Malvinas, Argentina respinge azioni militari inglesi
Il ministro degli Esteri argentino, Felipe Sola, ha condannato la scorsa settimana le manovre militari britanniche nelle Isole Malvinas, un territorio usurpato dal Paese sudamericano nel 1833, che è ancora in discussione.
“Il governo argentino ripudia fortemente le manovre militari nel nostro territorio occupato illegittimamente. È uno spettacolo ingiustificato di forza”, ha dichiarato Sola.
La nave di pattuglia HMS Forth, la British Infantry Company A, l’aereo A400M e il Typhoon 1435 Flight della Royal Air Force fanno parte dello schieramento militare.
“La comunità internazionale rifiuta anche la presenza militare nell’Atlantico meridionale. Le manovre sono contrarie alla politica della regione, che richiede soluzioni pacifiche alla disputa sulla sovranità”, ha aggiunto il ministro.
Il governo argentino ha esortato Londra a non continuare a schierare forze militari nelle isole Malvinas e a riprendere i negoziati diplomatici per la sovranità di questo territorio.
Dal diciannovesimo secolo, l’Argentina e il Regno Unito hanno mantenuto una disputa sulla giurisdizione delle isole. Nel 1982, entrambi i Paesi si sono scontrati in una guerra durata 74 giorni.
Nel conflitto, che affrontò il presidente Leopoldo Galtieri con il primo ministro Margaret Thatcher, morirono 649 argentini e 255 soldati britannici.
Nel 1858, la corona spagnola sottoscrisse un accorso con l’Argentina ma non ha potuto inserire l’arcipelago in quanto non più possedimento iberico ma uruguaiano. A dare ulteriore sostegno a questa ipotesi poi il fatto che l’accordo del 1841 ha rappresentato la base legale per il Trattato Antartico sottoscritto da Argentina e Uruguay nel 1972, e successivamente confermato dai Parlamenti delle due capitali del Rio de la Plata che in questo modo hanno riconosciuto implicitamente quanto concesso dalla Spagna all’Uruguay nel secolo precedente, inclusa l’amministrazione delle isole.
di Redazione