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America, una società di criminali

America – La recente brutale uccisione di un ragazzo ispanico disarmato di 13 anni a Chicago da parte di poliziotti bianchi ha scioccato il mondo civilizzato ed è stato sicuramente un altro episodio di razzismo in un Paese noto per l’illegalità, ma la leadership degli Stati Uniti è rimasta impassibile tranne poche parole che parlavano più di ipocrisia che di solidarietà per la famiglia in lutto della vittima. 

In una società intrisa di crimini, violenza e uccisioni arbitrarie, l’omicidio di Adam Toledo è stato solo un incidente ordinario nonostante le diffuse proteste internazionali. Quello che è successo l’anno scorso a Minneapolis, dove l’americano George Floyd è stato sadicamente soffocato a morte da poliziotti bianchi, e ciò che accade abitualmente in tutti gli Stati Uniti. Ciò rappresenta un’evidente prova della mentalità criminale della leadership americana coinvolta in atti di terrorismo nel mondo. 

È un dato di fatto, gli omicidi nelle strade degli Stati Uniti sono prove generali per il coinvolgimento della leadership americana nella destabilizzazione dei Paesi del mondo attraverso la fornitura di armi a regimi repressivi e la conseguente distruzione delle infrastrutture delle nazioni come Siria, Iraq e Yemen, oltre al massacro di milioni di persone. 

Secondo un rapporto, l’anno 2020 ha registrato in America un pesante tributo di vite di normali cittadini, la maggior parte dei quali di pelle nera.

America, un Paese allo sbando

Oltre alla pandemia di Coronavirus, che ha causato la morte di oltre 300mila persone, il 2020 è stato l’anno più mortale nella storia degli Stati Uniti in termini di violenza armata, con oltre 19mila persone uccise in sparatorie. È stato il bilancio delle vittime più alto in oltre 20 anni, con persone di colore tra le vittime preferite. 

A Chicago, dove il povero Toledo è stato ucciso nonostante avesse alzato entrambe le mani in aria per evitare qualsiasi sparatoria da parte dell’ufficiale di polizia bianco, al 27 dicembre 2020 si sono verificati ben 3.237 incidenti con armi da fuoco.

New York City ha avuto 1.824 vittime negli ultimi mesi a partire dal 20 dicembre, mentre a Minneapolis, dove è stato ucciso Floyd, c’è stato un aumento del 77% degli omicidi. 

Alla luce di questi innegabili fatti, ciò che sta accadendo in Yemen e nella terra usurpata della Palestina, non è affatto sorprendente perché la leadership statunitense è “compagna” di crimini con sauditi e sionisti. 
È logico aspettarsi un comportamento civile, compreso il rispetto degli impegni e il mantenimento delle promesse da parte degli Stati Uniti? 
No non lo è. Significa che i colloqui, indiretti o diretti, con gli Stati Uniti sono autoinganno, come nel caso del Jcpoa (accordo sul nucleare iraniano).

di Yahya Sorbello

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