Mali, missili francesi fanno strage di civili
L’esercito francese ha ucciso giovedì scorso sei civili in un attacco aereo nella remota regione di Gao in Mali. Mohamed Assaleh Ahmad, sindaco del villaggio di Talataye, ha dichiarato venerdì che le vittime erano sei ragazzi di Talataye di età compresa tra 15 e 20 anni.
“Conosco tutti questi giovani. Alcuni sono della mia famiglia. Abbiamo visto questi attacchi aerei anche in passato. Non abbiamo mai detto nulla, ma questa volta è un crimine al 100%”, ha dichiarato alla Reuters Assaleh Ahmad.
Anche Akli Iknan Ag Souleymane, ex membro del parlamento della zona, ha confermato che l’attacco ha causato la morte di sei civili.
Questo è il secondo “incidente” commesso quest’anno dalla missione militare francese in Mali. Barkhane, tuttavia, ha affermato in una dichiarazione che il raid di giovedì aveva solo “neutralizzato” un gruppo di militanti 60 chilometri a nord di In Deliman, nella regione di Gao.
“Questo attacco è stato ordinato dopo una fase di sorveglianza e identificazione che ha permesso di evidenziare la presenza di un gruppo terroristico armato”, aggiunge il comunicato.
L’esercito francese aveva anche negato un brutale attacco aereo avvenuto il 3 gennaio vicino al villaggio di Bounti. In quel caso, i missili francesi avevano colpito una festa di matrimonio causando la morte di 30 civili.
Il conflitto in Mali
Dal 2012, il Mali è coinvolto in un conflitto persistente dopo che i terroristi Takfiri hanno “dirottato” una rivolta del popolo Tuareg, una grande confederazione etnica berbera che vive nel deserto del Sahara.
Negli ultimi sette anni, la loro violenza si è spostata nel Mali centrale, da dove i terroristi Takfiri lanciano attacchi in tutta la regione del Sahel.
Mercenari affiliati ad al-Qaeda e ai gruppi terroristici Daesh hanno utilizzato il centro e il nord del Mali come trampolino di lancio per attacchi in tutta la regione del Sahel, in particolare contro i vicini Niger e Burkina Faso, nonostante la presenza delle truppe francesi.
Il ruolo della Francia
L’anno scorso, la Francia ha aumentato il numero delle sue truppe per la sua cosiddetta Operazione Barkhane nel Sahel da 600 a 5.100 soldati. Purtroppo, la presenza militare francese non è riuscita a tenere la situazione sotto controllo, anzi, ha solo generato morte e violenza. Anche le Nazioni Unite hanno dispiegato forze di mantenimento della pace nella regione.
I gruppi terroristici, legati ad al-Qaeda e Daesh, hanno rafforzato la loro presenza nell’arida regione del Sahel, rendendo ingovernabili vaste aree di territorio e alimentando la violenza etnica locale, soprattutto in Mali e Burkina Faso.
Nel luglio scorso, le Nazioni Unite hanno dichiarato che la diffusione degli attacchi terroristici in Africa occidentale è stata così rapida che la regione ha dovuto considerare di rafforzare la sua risposta al di là degli attuali sforzi militari.
di Yahya Sorbello