di Adelaide Conti
A pochi giorni dall’attacco del 20 novembre di un commando jihadista a un hotel della capitale Bamako che ha causato 21 vittime, in Mali è di nuovo allarme terrorismo. Questa volta la città presa di mira è Kidal, località a nord del Paese dove ha sede una base dei caschi blu dell’Onu. Tre i morti accertati mentre una ventina sarebbero i feriti. Gli abitanti della zona e un militare della Minusma – la forza di pace delle Nazioni Unite presente nello stato africano – hanno riferito di aver udito colpi di mortaio. Conferme arrivano dal portavoce delle forze Onu, Olivier Salgado che precisa l’ora dell’attacco: “Alle 4 del mattino, almeno quattro razzi hanno colpito la base”. Inizialmente il portavoce aveva parlato di “diverse persone ferite”.
Arriva immediata la condanna per questo ennesimo attacco terroristico dal segretario generale di Minusma, Mongi Hamdi che avverte: “Questi attacchi codardi non fermeranno la determinazione delle Nazioni Unite a sostenere il popolo del Mali e il processo di pace”. Mentre dall’account di Facebook della missione, lo stesso Hamdi assicura: “L’Onu sta rafforzando le sue misure di sicurezza” nel Paese africano.
Dunque, ancora tensione per l’ex colonia francese che dal 2012 è costretta a fronteggiare l’avanzata dei gruppi terroristici nel Paese. Le truppe francesi e le forze dell’Onu sono impegnati da tempo nel tentativo di stabilizzare la situazione. Una situazione che, stando agli ultimi fatti, si complica di giorno in giorno.
