Palestina

Maher Al-Akhras, la Resistenza vince

Il prigioniero palestinese Maher Al-Akhras ha annunciato la sospensione del suo sciopero della fame di 103 giorni, a seguito di un accordo per il suo rilascio il 26 novembre.

Il Palestinian Prisoner Club ha riferito venerdì nel corso di una dichiarazione: “Dopo 103 giorni di eroico sciopero della fame del prigioniero Maher Al-Akhras, che ha riportato in primo piano la questione del movimento dei prigionieri e degli arresti amministrativi, è stata raggiunta l’ennesima vittoria sul regime israeliano“.

“Alla luce dell’orientamento del nostro popolo, del movimento dei prigionieri e dei leader del nostro popolo, e con gli sforzi dell’Autorità Nazionale Palestinese e dei fratelli nel Comitato Supremo di Seguito per le masse arabe, di fronte alle autorità israeliane con giurisdizione, sancisce l’assoluto impegno delle autorità israeliane a liberare il prigioniero Maher Al-Akhras il 26/11/2020, e un fermo impegno a non rinnovare la sua detenzione, poiché trascorrerà il periodo rimanente fino al suo rilascio ricevendo cure in ospedale”, riporta la dichiarazione.

“Alla luce di ciò, il prigioniero Maher Al-Akhras ha deciso di porre fine al suo sciopero della fame, a partire da venerdì, 11/6/2020. Il prigioniero Maher Al-Akhras ha ottenuto una grande vittoria sull’occupazione, e la sua vittoria integra le precedenti vittorie ottenute da altri prigionieri nell’affrontare la politica della detenzione amministrativa arbitraria”, si legge nella dichiarazione.

Maher Al-Akhras saluta i fratelli prigionieri

A sua volta, Al-Akhras ha rivolto un saluto speciale ai suoi “fratelli nel movimento dei prigionieri che gli sono stati accanto e hanno sostenuto il suo sciopero”. È interessante notare che al-Akhras (49 anni), dalla città di Silat al-Dhahr a Jenin, ha iniziato il suo sciopero alla data del suo arresto, il 27 luglio 2020.

Successivamente è stato trasferito in detenzione amministrativa per un periodo di quattro mesi e durante questo periodo i tribunali israeliani si sono rifiutati di rilasciarlo nonostante il deterioramento della sua salute.

di Yahya Sorbello

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