Madrase, la follia saudita esportata in Afghanistan
L’Arabia Saudita sta costruendo almeno 600 madrase in Afghanistan a seguito della sua esperienza nel vicino Pakistan, dove tali scuole sono diventate sinonimo di creazione di terroristi attraverso gli insegnamenti estremisti dei Takfiri.
Le scuole sarebbero state costruite dalle comunità di sviluppo rurale anziché dai settori privati, secondo quanto riferito dall’Afghanistan Daily Daily, citando l’ambasciata afghana a Riyadh. Il presidente del senato afghano, Fazal Hadi Muslimyar, ha affermato che l’ambasciatore saudita a Kabul, Jassim bin Mohammed al-Khalidi, aveva sostenuto la costruzione di cento madrasse e un “college” nella provincia di Nangarhar.
Il piano è stato accolto con una diffusa reazione sui social media, con gli utenti che chiedono se i centri saranno presieduti dal Ministero dell’Istruzione afghano o gestiti da Riyadh.
L’Afghanistan Times Daily riporta che le scuole, che verranno costruite in tutto l’Afghanistan, saranno “monitorate da un’organizzazione indipendente”, quindi non gestite dal ministero dell’Educazione. Le madrase, accusate di predicare l’odio contro varie religioni e sette, hanno guadagnato notorietà per essere “vivai di estremismo”.
L’anno scorso, il Pakistan ha accettato di iniziare a riformare i suoi circa 30mila centri radicali, finanziati principalmente dall’Arabia Saudita, che sono oggetto di proteste globali per il loro ruolo nella formazione dei futuri terroristi.
Madrase e wahhabismo
L’Arabia Saudita è ampiamente conosciuta per aver esportato la sua ideologia estremista del wahhabismo in tutto il mondo attraverso i cosiddetti centri educativi. Il wahhabismo costituisce la mentalità dei gruppi terroristici Takfiri in tutto il mondo, che considerano i credenti di altre fedi meritevoli di morte. Il più violento di quei gruppi fino ad oggi che ha imperversato in Iraq e Siria dal 2014 alla fine del 2017 è Daesh (Isis).
Vale la pena sottolineare il fatto che questa ideologia, nasce prima di tutto per screditare la vera immagine dell’Islam e per creare divisione all’interno della comunità musulmana mondiale.
Infine, la volontà del regime saudita di costruire un “college” a Nangarhar è curiosa dato che la provincia ospita il maggior numero di terroristi Daesh che sono fuggiti dalla Siria, dall’Iraq e da altri Paesi.
di Yahya Sorbello