L’Isis prepara la resa dei conti in Libano
di Giovanni Sorbello
Lo Stato islamico in Iraq e Siria (Isis) ha deciso di avviare una campagna di attentati su vasta scala in Libano. Tutte le indicazioni mostrano che il gruppo qaedista è deciso a far ripiombare nel terrore il Paese dei cedri.
Dopo tutto, il Libano è all’interno dei confini dell’emirato dell’Isis, ma soprattutto è la casa di Hezbollah, il più grande nemico agli occhi dei jihadisti e guarda caso anche di Israele.
Fonti della sicurezza libanese hanno rivelato ad Al-Akhbar che le cellule terroristiche intercettate negli hotel Napoleon e Duroy a Beirut, erano state inviate dall’Isis nell’ambito della sua strategia per colpire il Libano con una campagna di attentati suicidi.
Secondo le informazioni disponibili, i terroristi impegnati negli attentati sono per lo più miliziani che hanno viaggiato dalla Siria al Libano passando per la Turchia, o cittadini libanesi, palestinesi e siriani che hanno combattuto in Siria, prima di tornare in Libano per formare reti logistiche e assistere i kamikaze inviati dall’estero. L’Isis, grazie al sostegno dell’Arabia Saudita, può contare su grosse quantità di denaro per pagare, o meglio, comprare i kamikaze, e coprire le spese di viaggio, alloggio e trasporto.
E’ notizia di oggi la nomina da parte dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), di Abdul Salam al-Ordoni come suo leader in Libano, con il compito di organizzare campi per addestrare i miliziani da impiegare in attacchi terroristici.
Nel frattempo, il comandante militare del Fronte al-Nusra, Abu Hammam al-Suri, ha chiesto a tutti i “mujahidin” di prepararsi a portare la lotta nelle “città sciite in Libano” per una resa dei conti con Hezbollah.
In un crescendo continuo di tensioni in tutta la regione medio orientale, sembra oramai scattato il countdown per un prossimo e definitivo conflitto tra il nuovo blocco composto da Israele ed Arabia Saudita, ed Hezbollah.