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Guantanamo Bay: 14 anni di terrore

di Carla Cacciavillani

Lunedì 11 gennaio 2016 è stato il 14° anniversario dell’apertura da parte dell’ex amministrazione Bush del carcere di massima sicurezza, nella base navale americana di Guntanamo, nell’isola di Cuba. Dove gli Stati Uniti dal gennaio 2002, dopo gli attentati terroristici del 2001 alle Twins Tower, avevano per la prima volta mostrato al mondo intero quale volto può assumere la vendetta. Rimarranno nella storia le immagini di uomini anchilosati in tuta arancio ripiegati in stie di ferro e acciaio. Secondo l’intelligence americana chi non era in possesso di un passaporto americano era ragionevolmente sospettato di essere un combattente nemico (Enemy Combatant) di appartenere ad Al-Qaeda, o comunque di cospirare atti che potevano rappresentare un pericolo per il popolo americano. Quindi, sulla base di sospetti infondati più di 800 persone sono state arrestate; nove sono stati i decessi nel corso di questi quattordici anni; il numero attuale di prigionieri ammonta a 172.

Molte sono state le manifestazione per chiedere la chiusura di questo carcere del terrore dove i diritti umani sono inesistenti e i prigionieri sono stati costretti a subire ogni forma di tortura come: waterboarding, privazione del sonno e del cibo, molestie sessuali e psicologiche e di confessare crimini mai compiuti pur di porre fine alle sofferenze.
In tutte le città del mondo come a Washington Dc, ma anche a Londra di fronte all’ambasciata americana hanno manifestato anche ex detenuti come Ameer Shaker, il cittadino saudita arrestato nel 2002 sospettato dall’intelligence di essere un affiliato di Al-Qaeda, condannato senza appello, Ameer è stato scarcerato nel mese di ottobre dopo 13 anni di detenzione, da allora è tornato in Gran Bretagna dove vive la sua famiglia.

Barack Obama, sia nella sua campagna elettorale che durante il suo doppio mandato, ha ripetuto più volte di avere l’intenzione di chiudere Guantanamo sia per un enorme spreco finanziario, secondo il Pentagono si spende circa 150 milioni di dollari all’anno per il sistema giudiziario e circa 900mila dollari per detenuto, sia perché secondo lo stesso Obama i trattamenti in quella prigione infernale non sono inclini alle leggi democratiche americane. Denis McDonough, capo dello staff di Obama, ha dichiarato lunedì che il presidente Obama si impegnerà a chiudere il carcere prima della fine del suo mandato che si concluderà tra undici mesi.
E’ un male inaccettabile quello che hanno fatto a Guantanamo, incarcerare persone e sottoporle a torture inaudite non è accettabile in una società che si definisce democratica.

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