Il Libano sollecita l’Unhcr sul rimpatrio dei rifugiati
Beirut – Il Libano ha consegnato all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) una richiesta di sviluppare una strategia per facilitare il ritorno dei rifugiati siriani in zone sicure della loro terra d’origine.
Il direttore degli Affari politici del ministero degli Esteri, Ghady al-Khoury, ha incontrato il rappresentante libanese delle Nazioni Unite per esprimere le riserve del Libano circa la politica dell’Unhcr sulla crisi dei rifugiati siriani nel Paese dei Cedri, riporta una dichiarazione del ministero.
“L’Unhcr non sta parlando del diritto al ritorno o al reinsediamento al di fuori del Libano e abbiamo l’impressione che considerino l’integrazione l’unica opzione rimasta per i rifugiati, che è praticabile per il Libano”, ha riferito il funzionario libanese.
Mireille Girard, rappresentante dell’Unhcr, ha compreso la posizione di Beirut, ma ha sostenuto che il corpo internazionale ha una serie di criteri per il ritorno dei rifugiati nei Paesi devastati dalla guerra. Subito dopo l’incontro, in una dichiarazione indirizzata a Girard, il ministero degli Esteri libanese ha chiesto all’Unhcr di astenersi dall’emettere ulteriori dichiarazioni sui profughi.
Questo avviene pochi giorni dopo che altri 500 rifugiati sono tornati in Siria dal Libano. Il ministero degli Esteri ha accusato l’agenzia di allarmismo per la sua dichiarazione sul ritorno, in cui l’Unhcr ha affermato che la situazione in Siria non è favorevole al ritorno su larga scala.
In Libano oltre 1,5 milioni di profughi
Beirut non vuole attaccare la politica del ritorno dell’Unhcr, ma ha informato della politica del Paese e della sua situazione economica: la nazione libanese non può più sopportare l’onere di ospitare oltre un milione di rifugiati siriani, senza considerare i 500mila profughi palestinesi che vivono da decenni nel Paese dei Cedri. Vale la pena ricordare che in Libano vivono meno di quattro milioni di libanesi.
di Redazione