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Libano tra il terrore dei criminali e la fede di un popolo

Libano – Resta molto alta la tensione nel sobborgo meridionale di Beirut. Sia Hezbollah che l’esercito libanese sono in stato di massima allerta dopo le voci circolate nelle ultime ore su due attentatori suicidi in procinto di attaccare Beirut sud.

Membri disarmati di Hezbollah hanno eretto ieri posti di blocco in vari punti lungo la principale arteria di Hadi Nasrallah, alla ricerca di veicoli sospetti. Molte strade laterali che portano nei sobborghi meridionali sono state bloccate con barricate, e giovani del Partito di Dio stazionavano sui marciapiedi per monitorare anche il passaggio dei pedoni.

I posti di blocco sono stati successivamente rimossi, ma il traffico è rimasto congestionato agli ingressi della periferia sud, dove l’esercito e l’Internal Security Forces hanno istituito dei posti di blocco permanenti, con il compito di controllare tutte le auto di passaggio e verificare i documenti dei passeggeri.

“Onestamente, ero solito pensare che la periferia sud di Beirut erano il posto più sicuro al mondo”, ha dichiarato Ali un residente di Shiyah, ai giornalisti presenti in zona. “Quando si cammina per le strade ormai c’è la fobia dell’autobomba, si ha paura anche a passare vicino le auto parcheggiate lungo la strada”, ha aggiunto Ali.

L’attentato di martedì scorso ad Haret Hreik è stato il quarto attacco terroristico contro la periferia sud. E’ avvenuto tre settimane dopo l’attacco suicida che ha colpito la stessa strada, uccidendo sei persone. Le precedenti autobombe sono esplose nei sobborghi meridionali di Bir al-Abed e Ruwaiss, uccidendo 30 persone e ferendone altre decine.

I libanesi sono pienamente consapevoli che altri massacri seguiranno e altre vite innocenti pagheranno con la morte, ma vivono con la piena certezza che non sarà certo il terrore dei criminali a piegare il loro coraggio e la loro fede . Come ha affermato qualche tempo fa Sayyed Hassan Nasrallah, “La Resistenza è una questione di fede e di principio”; una fede e un principio che in molti ancora si ostinano ad ignorare.

di Yahya Sorbello

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