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Libano, strategia americana post-guerra

Libano – Qando Gallant ha chiamato il Segretario alla Difesa americano lo scorso settembre, pochi istanti prima dell’esplosione del “Cercapersone” del 17 settembre, disse al suo collega che le possibilità di una soluzione al confine con il Libano stavano diminuendo. Successivamente, hanno avuto inizio l’aggressiva guerra aerea e una serie di omicidi contro comandanti militari di Hezbollah. I risultati di questa aggressione, rappresentano un tentativo degli Stati Uniti per ristabilire la propria influenza nella regione dell’Asia occidentale, dopo aver subito un duro colpo in seguito agli eventi del 7 ottobre 2023.

Il “giorno dopo” in Libano

Gli Stati Uniti credono che i risultati militari possano tradursi in pressioni politiche sul Libano, nel tentativo di ottenere ciò che non sono riusciti a fare in passato. Secondo l’immaginazione americana, il pacchetto politico del “giorno dopo” comprende due questioni principali:

  • Primo: eleggere un presidente che sia “attento” alla politica americana, o quantomeno privo della capacità di opporsi ad essa, cioè che operi sotto l’influenza americana.
  • Secondo: attuazione della Risoluzione 1701 e lo stazionamento dell’esercito libanese al confine tra Libano e Israele e tra Libano e Siria, per completare il blocco terrestre sulle vie di rifornimento della Resistenza.

Elezione di un presidente che non sostenga Hezbollah

L’amministrazione americana cerca di approfittare del colpo subito da Hezbollah per spingere verso l’elezione di un nuovo presidente per il Libano. Secondo rapporti americani e israeliani, gli Stati Uniti vedono un’opportunità per ridurre l’influenza di Hezbollah sul sistema politico libanese. Tra i candidati presidenziali c’è il comandante dell’esercito libanese Joseph Aoun, sostenuto da Stati Uniti e Francia.

Attuazione della risoluzione 1701 e dispiegamento dell’esercito libanese alle frontiere

Gli Stati Uniti stanno cercando di rimettere in discussione l’attuazione della risoluzione 1701 dell’Onu, ritenendo che Hezbollah si sia indebolito e che sarà possibile imporre la proposta americano-israeliana, che Hezbollah aveva precedentemente respinto. La proposta prevede il ritiro degli Hezbollah a sud del Litani e il ritiro dei missili di precisione dal Libano.

Le sfide del “giorno dopo” in Libano

Gli americani e gli israeliani si troveranno ad affrontare diverse sfide nel tentativo di attuare il piano del “giorno dopo” in Libano:

  • La presenza di Hezbollah nel sistema politico libanese non può essere facilmente messa in discussione.
  • La debolezza dell’esercito libanese e la difficoltà di prepararsi immediatamente allo spiegamento alla frontiera.
  • Il rischio di degenerare nel caos interno a causa delle pressioni su Hezbollah.

Conclusioni

Gli Stati Uniti stanno cercando di attuare anche in Libano la stessa strategia utilizzata a Gaza, con l’obiettivo di indebolire la Resistenza. Tuttavia, come a Gaza, non ci sono garanzie per il successo del piano e vi sono rischi di instabilità interna Il Libano.

di Redazione

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