Cronaca

Orban mette le mani sull’Ungheria

Victor Orban, il leader magiaro che fa tanto sognare i sovranisti italiani, con la scusante dello stato d’emergenza dettato dal Covid-19, mette le mani sull’Ungheria. Da molto tempo Budapest sta navigando nella direzione dell’autoritarismo, basta leggere le politiche che in un passato non molto remoto sono state attuate nei confronti dei migranti.

Sono anche i politici dell’estrema destra ungherese a parlare di “dittatura”, uno come Peter Jakab non lesina complimenti e parla di “Colpo di stato” in piena regola. Più che trovarsi dinnanzi ad una crisi sanitaria come il resto del mondo, l’Ungheria dal pomeriggio del 30 marzo 2020 si trova di fronte ad una crisi della democrazia.

Viktor Orban ha fatto approvare, ad un parlamento ridotto ad ornamento, una legge speciale che gli consente di ottenere i pieni poteri, una legge che passa con 153 voti a favore su 190 con soli 53 contrari, un plebiscito in piena regola. Il periodo in cui i pieni poteri saranno attivi è descritto come “illimitato”. Con la scusa del contenimento del Coronavirus, Orban potrà governare l’Ungheria a colpi di decreti, decidere di chiudere il parlamento, sospendere le elezioni, modificare e abrogare leggi già esistenti.

Pugno di ferro di Orban

Ma non è finita qui, perché il nucleo più nefasto è quello che prevede la punizione, con pene detentive che possono arrivare sino ad otto anni di carcere, per chi risulta positivo al virus e non rispetta la quarantena. Anche la moribonda stampa magiara rischia pene da uno a cinque anni se pubblica notizie false, cioè notizie che vanno contro i desiderata del leader.

Fidesz ma ancor di più Orban si prendono l’Ungheria ed è grazie ai voti del suo partito e dell’elettorato che lo ha portato in parlamento che il leader ha potuto votare il pacchetto delle “riforme” che cesseranno di essere attive solo quando lo stesso Orban deciderà di farle finire. Sembra di rivedere il film di Woody Allen “Il dittatore dello stato libero di bananas”, con la differenza che qui si riderà poco e nulla. L’opposizione presente nell’aula parlamentare che ha tentato di alzare la voce è stata subito silenziata con la seguente affermazione: “L’opposizione sta dalla parte del virus”.

Sono 447 i casi di contagio in Ungheria dall’inizio dell’epidemia, ma sono dati da prendere con le molle, come sarebbero da prendere con le molle le 15 vittime sino adesso registrate. Stando alle sparute voci libere, la situazione sarebbe pessima visto che i contagi sarebbero molti di più così come le vittime.

Adesso la derelitta Unione Europea che il Covid-19 ha colpito al cuore, mostrando tutta la sua piccolezza e tutti i suoi meri interessi di bottega, dovrebbe riuscire a dare un segnale forte e non limitarsi a parlare solo di bilanci.

di Sebastiano Lo Monaco

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