Libano. Scontri a fuoco nel campo di Ain al-Hilweh
Violenti scontri a fuoco sono scoppiati questo pomeriggio nel campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh a Sidone. La sparatoria che ha coinvolto membri di Fatah e miliziani salafiti di Fatah al Islam, ha provocato la morte di due uomini e il ferimento di altri quattro, trasferiti all’ospedale Hamshari Labib Medical Center di Sidone.
Il comitato di sicurezza del campo si è subito riunito per cercare di riportare la calma tra le parti. Negli ultimi mesi le violenze e gli scontri tra fazioni si susseguono giornalmente, le ostilità tra gruppi della resistenza palestinese e milizie salafite hanno provocato decine di morti.
Il turbolento campo di Ain al-Hilweh è sempre al centro di tensioni e ingerenze provenienti dall’esterno, in quanto base di riferimento nel sud del Libano delle milizie salafite legate al “Libero esercito siriano”, finanziato e supportato da diversi Paesi stranieri, tra cui Qatar, Arabia Sauduta e Turchia, oltre che dalla famiglia libanese filo-saudita degli Hariri.
Mantenere le tensioni e le divisioni tra fazioni serve solo a destabilizzare una situazione interna libanese sempre più tesa e fragile, il cui unico interesse è quello di trasformare il Paese in un nuovo campo di battaglia.
I fantasmi e la paura di una nuova guerra civile si manifestano giorno dopo giorno; da segnalare a tal proposito la presa di posizione del movimento di resistenza libanese Hezbollah, che ha invitato la popolazione a non cadere nei tranelli di chi vuole portare odio e divisione tra i libanesi. Una forte condanna è stata rivolta oltre che ai ben noti Paesi starnieri, anche a quelle fazioni politiche libanesi che fiancheggiano le loro azioni criminali.
Chi ha fallito in Siria ora cerca di portare il terrore in Libano, sia i registi che gli attori sono sempre gli stessi, la resa dei conti sembra ormai a pochi passi e quale sia l’obiettivo finale non è certo più un mistero.