Libano, risorse petrolifere tra paure e speranze
Libano – La decisione del presidente libanese Michael Aoun di avviare l’operazione di scavo del primo pozzo petrolifero libanese nel Mediterraneo, può essere considerata la più coraggiosa fatta da questo Paese negli ultimi anni di fronte all‘Occidente. L’economia libanese ha una strada lunga e difficile per essere indipendente, perché accanto alla corruzione interna, ci sono le minacce del regime sionista che vuole colpire le strutture petrolifere libanesi.
Sembra che non solo il Libano ma anche l’intera regione siano entrati nella battaglia del petrolio e del gas. A questo proposito, la questione delle alture del Golan in Siria non è solo una questione di sicurezza nazionale o riguarda le fonti d’acqua, ma rientra anche la battaglia petrolifera. Oggi, la battaglia dei pozzi di petrolio del mare nel sud del Libano è la battaglia di tanti.
Due anni fa, Sayyed Hassan Nasrallah, il segretario generale di Hezbollah, aveva dichiarato che i principali punti delle tensioni petrolifere nella parte più occidentale dell’Asia, sono rappresentati da Libano e Palestina occupata. Come sempre accaduto, il petrolio è la causa di tensioni e spesso di guerre.
Le minacce di Israele
Anni fa, in concomitanza con alcune indiscrezioni sulla seria decisione del Libano di gestire il contratto per i giacimenti di gas 4 e 9 nella costa del Mediterraneo, l’ex ministro della Guerra sionista Avigdor Lieberman, che rivendicava il controllo sul giacimento di gas n. 9, descrisse l’iniziativa irritante e invitò le compagnie petrolifere straniere a non firmare contratti con il Libano.
I discorsi di Lieberman a quel tempo si trovarono di fronte a una forte reazione dei funzionari libanesi. Michael Aoun, presidente del Libano, contemporaneamente all’enfasi sugli sforzi diplomatici per ripristinare i diritti naturali del Libano, sottolineò la piena difesa degli interessi libanesi. Anche l’ex primo ministro libanese Saad Hariri, che ha rapporti cordiali con gli americani, ha respinto i discorsi di Liberman e ha sottolineato il diritto legittimo del Libano di estrarre petrolio e gas. Anche il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri ha affermato: “Difenderemo la nostra terra e le nostre acque territoriali”.
Petrolio in Libano chiave per risolvere problemi
Quando parliamo del Libano, ci vengono in mente molti aspetti belli, dalla sua natura affascinante ai suoi quartieri chic ed europei. Ma la sposa dell’Asia occidentale ha molti problemi sociali ed economici sotto la sua pelle lussuosa. Gran parte della sua economia è basata sull’aiuto dei Paesi occidentali e arabi e anche alla presenza di influenti uomini d’affari internazionali. Sulla base di stime, ci sono circa 850 milioni di barili di petrolio e 96 trilioni di piedi cubi di gas nel suolo libanese. Solo un decimo di queste stime potrebbe rendere il Libano economicamente indipendente.
Purtroppo, tutte queste statistiche sorprendenti e promettenti si trovano ad affrontare tanti ostacoli. Questa ricchezza può essere utile per il Libano, ma a condizione che internamente vi sia una coerenza tra tutti i gruppi politici e sociali libanesi.
Il Libano oltre alle bellezze che abbiamo menzionato, ha vissuto spesso momenti molto difficili. La presenza di varie confessioni religiose e politiche e la dipendenza di una parte di queste a Paesi occidentali e arabi hanno creato un clima di tensione nel Paese. Controversie che hanno scatenato conflitti e spargimenti di sangue e purtroppo continuano ancora oggi sotto forma di guerra fredda. Dalla presidenza di Michael Aoun, sono stati compiuti sforzi tesi all’unità dei gruppi politici e sociali interni. Michel Aoun ha sempre sottolineato l’importanza delle riforme politiche e sociali e il rafforzamento dell’indipendenza dai Paesi occidentali. Le riforme nella struttura politica interna libanese sono state avviate, sebbene gradualmente.
Rapporti tra Libano e Iran
Il nome del Libano è sempre stato e sarà accanto a quello della Repubblica islamica dell’Iran contro l’occupazione sionista. Questa solida collaborazione non è ben vista da una parte politica libanese. Alcune fazioni politiche libanesi impediscono all’Iran di essere presente nei mercati economici del Libano a causa della loro tendenza verso i Paesi occidentali e arabi, in particolare l’Arabia Saudita. Vale la pena ricordare che questi Paesi, specialmente l’Arabia Saudita, non hanno mai intrapreso alcuna azione per migliorare la situazione economica del Libano, anzi, hanno seminato discordia e odio.
Il Libano ha molti problemi nel produrre elettricità e la Repubblica Islamica dell’Iran ha sempre dichiarato di essere pronta a risolvere il problema dell’elettricità in Libano nel minor tempo possibile, attraverso equi suggerimenti in un contratto ufficiale tra i due Stati. Purtroppo, questi suggerimenti non sono stati mai accettati da diversi partiti libanesi.
Hezbollah mette in guardia contro cospirazioni straniere
Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha nuovamente messo in guardia contro le prospettive di attacchi politici contro il Libano da parte di potenze internazionali e regionali. Nel corso di un suo intervento, il leader di Hezbollah ha affermato che il movimento libanese dà pieno sostegno al governo come soluzione per porre fine alle recenti proteste popolari nel Paese dei cedri.
Nasrallah ha dichiarato che il Partito di Dio è pronto a discutere dei modi per porre fine al settarismo politico in Libano, aggiungendo che le richieste di sostentamento sociale sono state dirottate per colpire Hezbollah.
di Yahya Sorbello