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Libano. Riesplode la violenza a Tripoli, ucciso un ragazzo di 13 anni

di Giovanni Sorbello

Torna ad infiammarsi la situazione nella città libanese di Tripoli. Nuovi scontri sono scoppiati negli ultimi due giorni tra i sostenitori delle due parti in conflitto in Siria. Le violenze hanno provocato la morte di un ragazzo, Daniel Ahmad di appena 13 anni.

I feriti sono almeno venti, compresi quattro soldati, e sono stati trasferiti negli ospedali della città. Gli scontri sono scoppiati lunedì sera tra i residenti dei quartiere rivali di Jabal Mohsen e Bab al-Tabbaneh.

I combattimenti hanno infranto una seppur fragile tregua che regnava da qualche mese nella città costiera, grazie anche all’entrata in vigore del nuovo piano di sicurezza deciso dal governo.

A causa delle tensioni sono rimaste chiuse l’Università Libanese e diverse scuole pubbliche e private nelle zone di Beddawi, Bab al-Tabbaneh, Qibbeh e Zaheriyah.

L’esercito libanese è intervenuto tempestivamente con decine di mezzi blindati ed ha iniziato a pattugliare i diversi quartieri della città.

La città di Tripoli, roccaforte dell’estremismo sunnita è al centro di un violento conflitto interno tra la comunità alawita che sostiene il legittimo governo di Assad e la comunità sunnita schierata in buona parte con i “ribelli” siriani. Il terrore dei cittadini libanesi e che questi continui episodi di violenza settaria non siano altro che l’anteprima di una possibile nuova guerra civile “manovrata” in Libano.

 

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