di Giovanni SorbelloPurtroppo arriva a dieci morti e 118 feriti, il bilancio delle vittime dell’attentato di ieri nel centro di Beirut. Sulle dinamiche della strage ci sono versioni molto contrastanti. Inizialmente non è stata registrata la presenza sul posto di personaggi politici o militari. Dopo qualche ora è spuntata fuori la versione ufficiale e quindi, l’assasinio di Wissam el Hassan e della sua scorta. Fonti non ancora confermate parlano di una morte di Wissam avvenuta al confine tra la Siria e la Turchia, dove svolgeva compiti di intelligence al fianco dei “ribelli” siriani. Il corpo sarebbe stato trasportato in gran segreto a Beirut, e quindi, l’attentato di oggi sarebbe solo la copertuta per l’ennesimo segreto di stato made in Libano. Sarà veramente difficile riuscire ad arrivare alla verità, questo come tanti altri attentati a Beirut, ha una forte ingerenza straniera. Considerando il caos scatenato in Siria, le continue minacce che giungono dai terroristi salafiti contro la Resistenza libanese e la più crescente paura israeliana, non ci stupiremmo, se questo, sia stato ancora una volta, il tentativo di accusare Hezbollah e coinvolgerlo in un conflitto interno. Sarà iniziato il countdown?
