Libano, la minaccia salafita infiamma il campo di Ain al-Hilweh
Si fa sempre più minacciosa la presenza dei gruppi fondamentalisti nel campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, nella città costiera di Sidone, riferisce il quotidiano libanese The Daily Star.
Miliziani ceceni, egiziani, tunisini e siriani si sono uniti alle Brigate Ziad Jarrah, che, insieme alle Brigate Abdallah Azzam e Jund al-Sham, rappresentano i punti di riferimento dell’estremismo fondamentalista nel campo di Ain al-Hilweh.
Le forze di sicurezza libanesi avevano ricevuto informazioni sull’ingresso nel Paese di questi gruppi attraverso la città di confine di Arsal, con l’aiuto di un funzionario palestinese, Mahmoud Mohammad S., che si pensa possa essere il coordinatore delle attività di questi miliziani.
Secondo le segnalazioni dell’intelligence libanese, riferisce sempre The Daily Star, questi gruppi stanno progettando attentati terroristici contro le istituzioni diplomatiche, militari e di sicurezza in coordinamento con le cellule di Jund al-Sham e Fatah al-Islam. Gli attacchi dovrebbero essere organizzati attraverso un palestinese, Bilal B., uno dei funzionari più pericolosi in circolazione di Jund al-Sham ad Ain al-Hilweh.
Le forze di sicurezza libanesi stanno esaminando informazioni ricevute riguardanti possibili attacchi contro la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano.
Le rivelazioni di Omar al-Atrash, arrestato settimane fa dall’esercito libanese, ha ulteriormente infiammato la situazione all’interno del campo. Atrash ha confessato di aver fornito le auto e le cinture esplosive per gli attentati suicidi commessi a Beirut.
Grande preoccupazione serpeggia tra i leader palestinesi in Libano, che sulla tragica e dolorosa esperienza della guerra civile libanese, si stanno adoperando per individuare e isolare queste cellule, soprattutto quelle salafite, prima che sia troppo tardi.
di Giovanni Sorbello