AttualitàPrimo Piano

Libano, elezione Presidente della Repubblica e percorso costituzionale

Libano – Il Parlamento libanese si riunirà il 9 gennaio 2025 in una sessione per eleggere il Presidente della Repubblica, dopo un vuoto di carica che dura da più di due anni dalla fine del mandato dell’ex presidente Michel Aoun.

L’articolo 49 della Costituzione libanese recita: “Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e il simbolo dell’unità della nazione. Assicura il rispetto della Costituzione e il mantenimento dell’indipendenza, dell’unità e dell’integrità territoriale del Libano in conformità con le disposizioni della Costituzione. Presiede il Consiglio Supremo di Difesa ed è il Comandante Supremo delle Forze Armate, che è soggetto all’autorità del Consiglio dei Ministri.

Il Presidente della Repubblica è eletto a scrutinio segreto con la maggioranza dei due terzi della Camera dei Rappresentanti nella prima sessione, mentre nelle votazioni successive è sufficiente la maggioranza assoluta. La sua presidenza dura sei anni e non può essere rieletto fino a sei anni dopo la fine del suo mandato.

Elezioni Presidente

Nessuno può essere eletto alla Presidenza della Repubblica se non soddisfa le condizioni che lo qualificano per la rappresentanza e non ne precludono l’eleggibilità. Non è inoltre consentito eleggere giudici, dipendenti della prima categoria, e loro equivalenti in tutte le pubbliche amministrazioni e istituzioni pubbliche, e altre persone giuridiche di diritto pubblico per il periodo di esercizio delle loro funzioni e nei due anni successivi alla data delle dimissioni e dell’effettiva cessazione del rapporto di lavoro o della data del loro deferimento al pensionamento.

In applicazione del suddetto articolo, per l’elezione del Presidente della Repubblica è necessaria la maggioranza dei due terzi dei 128 rappresentanti nella prima sessione, mentre nelle sessioni successive è necessaria la maggioranza assoluta (oltre il 50%). Il presidente è il simbolo dell’unità della nazione e garantisce il rispetto della Costituzione. Pertanto, il legislatore costituzionale ha richiesto queste procedure e condizioni prescritte dalla maggioranza per la sua elezione.

Dal punto di vista costituzionale non esiste una nomina ufficiale per nessun nome che voglia assumere la presidenza della repubblica in Libano, come accade, ad esempio, per la nomina a rappresentante in Parlamento. Si verifica tra le varie forze politiche (e nella maggior parte dei casi questo è accompagnato da consenso o sostegno esterno) un nome specifico che vuole prendere posizione.

Dopo l’adozione dell’Accordo di Taif il 30 settembre 1990, e le conseguenti modifiche costituzionali del 22 novembre dello stesso anno, non vi è stata competizione tra più di un nome alle elezioni presidenziali nella sessione elettorale, come avveniva prima della Guerra civile libanese scoppiata nel 1975.

Libano, Presidente della Repubblica membro della comunità maronita

Esiste una consuetudine costituzionale in Libano, senza testo scritto, che fa del Presidente della Repubblica un membro della comunità maronita, ed è ciò che il Libano ha seguito dall’indipendenza dal mandato francese nel 1943.

Il presidente eletto esercita le sue funzioni per un periodo di sei anni, che non può essere rinnovato né prorogato, se non con una modifica costituzionale, come è avvenuto con i presidenti Elias Hrawi ed Emile Lahoud, dove Hrawi è stato prorogato una volta ed eccezionalmente per tre anni con scadenza a novembre 1998, e lo stesso è stato prorogato per il generale Lahoud una volta ed eccezionalmente.

 il 25 maggio 2008, l’allora comandante dell’esercito libanese, il generale Michel Suleiman, è stato eletto presidente della Repubblica senza modificare la costituzione, come accaduto con il suo predecessore, il generale Lahoud, ottenendo 118 voti nella sessione elettorale, che ha reso la sua elezione una decisione politica e un consenso parlamentare nazionale.

Si ricorda che le elezioni del Presidente della Repubblica possono essere impugnate dinanzi al Consiglio costituzionale entro 24 ore dalla data delle elezioni, a condizione che il ricorso sia presentato da un terzo dei 128 membri della Camera dei Rappresentanti, il che significa che sono necessari 43 deputati. Ciò non è avvenuto nel caso dell’elezione di Michel Suleiman perché ha vinto con una stragrande maggioranza dei deputati e solo 10 deputati non hanno votato per lui. Questo numero non può mettere in discussione la validità dei risultati elettorali davanti al Consiglio costituzionale. L’accordo nazionale, approvato da un accordo globale libanese a Doha e con il benestare esterno, era applicabile e copriva la controversia sulla necessità di modificare la costituzione per eleggere Suleiman. Questo problema si ripeterà oggi?

di Redazione

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi