Libano: il destino della Resistenza è noto

Libano – Quando Beirut e i suoi sobborghi meridionali furono bombardati durante la guerra del luglio 2006, l’ex primo ministro libanese Fouad Siniora corse ad accogliere Condoleezza Rice all’aeroporto di Beirut sotto bombardamento. Poi chiese spudoratamente a Hezbollah di consegnare le armi. In quell’occasione, i combattenti della Resistenza risposero con il più grande massacro di carri armati israeliani a Wadi al-Hujeir, facendo perdere al nemico il suo più grande accordo per la fornitura di carri armati con diversi Paesi.
Israele chiese quindi agli Stati arabi di mediare e impedire a Hezbollah di combattere. Oggi, quotidianamente, appare un presidente nominato su richiesta di Washington, Tel Aviv e Riyadh, che strilla sul monopolio dello Stato sulle armi e afferma che la decisione di guerra e pace spetta allo Stato. Lo stesso Stato che ha abbandonato il suo popolo e il suo sud, che ha sacrificato i suoi giovani migliori e più onorevoli sulla sua terra.
Ci rivolgiamo al primo ministro libanese Nawaf Salam: metti in atto il massimo sforzo. Il destino della Resistenza è nota: vittoria, se Dio vuole. Quanto alla vostra fine e a quella di quelli come voi, fuggirete come ladri e traditori, e cercherete rifugio nelle ambasciate, nascondendovi per la paura. Vergognatevi!
di Redazione



