Libano. Caos e tensione nei campi profughi palestinesi, Fatah e Olp prendono il controllo
di Giovanni Sorbello
Tensioni e preoccupazioni serpeggiano all’interno dei campi profughi palestinesi in Libano. Il movimento di Fatah e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina hanno perso il controllo dei campi profughi palestinesi in Libano, per evitare l’aggravarsi della situazione, lo ha riferito a Ma’an il Generale Mounir Maqdah.
La dichiarazione arriva due giorni dopo che un palestinese è stato identificato come uno dei colpevoli del duplice attentato suicida contro il centro culturale iraniano nel sud di Beirut. La preoccupazione dei dirigenti palestinesi derivano dalla drammatica situazione economica in cui versano i campi palestinesi in Libano, condizione che potrebbe diventare terreno fertile per i gruppi estremisti wahhabiti.
I campi profughi palestinesi in Libano sono tecnicamente sotto il controllo dell’Olp dal 1969, ed esiste un accordo di massima che vieta all’esercito libanese di far ingresso nei campi.
Maqdah ha aggiunto che in precedenza c’erano duemila soldati palestinesi a guardia dei campi profughi, ma successivamente sono stati integrati nelle forze di sicurezza nazionali palestinesi. Attualmente sono rimaste solo 70 guardie e tutto ciò che fanno è veicolare il traffico nei campi, e la metà sono di base presso il turbolento campo profughi di Ain al-Hilweh vicino a Sidone, nel sud del Libano.
Altri duemila ufficiali che riceveranno un salario di 200 dollari al mese, non sono qualificati per mantenere la sicurezza ed evitare il caos nei campi, ha aggiunto il leader militare.
Ci sono circa 400mila rifugiati palestinesi in Libano, a cui viene negato il diritto di proprietà e di lavoro in molti settori in base alle leggi rigorose stabilite per impedire la loro naturalizzazione nel Paese.