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Libano, 172.046 rifugiati siriani sono tornati a casa

La sicurezza generale libanese ha annunciato che da dicembre 2017 un totale di 172.046 rifugiati siriani dal Libano sono tornati nel loro Paese.

Il numero comprende quelli che sono tornati da soli e quelli che hanno partecipato a viaggi organizzati dall’agenzia. La sicurezza generale da maggio 2018 ha facilitato i viaggi di ritorno volontari per i rifugiati che vogliono tornare nel loro Paese. L’ultimo viaggio del genere si è svolto il 28 febbraio, quando oltre mille rifugiati sono tornati in Siria dal Libano. A gennaio, altri mille profughi avevano fatto effettuato il viaggio con l’agenzia.

Rifugiati siriani e Piano d’azione russo

Per quanto riguarda l’iniziativa russa per garantire il ritorno dei rifugiati siriani, il direttore generale della sicurezza generale libanese, Abbas Ibrahim, ha dichiarato nel corso di un’intervista con la Kuwait News Agency: “La sicurezza libanese è un partner chiave in questa iniziativa e il contatto diretto con i profughi in questione. E’ troppo presto per parlare di un intervallo di tempo per l’applicazione dell’iniziativa di cui sopra, perché il piano d’azione con la parte russa non è ancora stato completato”.

Per quanto riguarda la situazione di sicurezza interna in Libano, il generale ha affermato: “Non possiamo dire che la sicurezza in Libano sia al 100% sotto controllo, ma non c’è dubbio che è nettamente migliore rispetto agli anni precedenti. Nonostante ciò, il lavoro non è mai cessato in termini di lotta al terrorismo, perché nessun atto terroristico può essere escluso”.

Il ministero della Difesa russo ha riferito che 1,7 profughi siriani saranno in grado di tornare in Siria molto presto, e che il ritorno degli sfollati nelle loro zone è il primo compito per ripristinare una vita normale in Siria. Il capo del Centro nazionale per il controllo della Difesa dello Stato, il tenente generale Mikhail Mizintsev, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che i prezzi del cibo e delle forniture mediche stanno diminuendo nelle aree che vengono liberate dai terroristi, e gli abitanti locali stanno ricevendo gli aiuti necessari.

di Giovanni Sorbello

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