L’Egitto brucia, nuova strage al Cairo
Riesplode tragicamente la violenza tra polizia e manifestanti nella capitale egiziana del Cairo. Il partito dei Fratelli Musulmani dichiara che almeno 250 persone sono state uccise e altre 5.000 sono rimaste ferite, nell’ultima ondata di repressione da parte delle forze di sicurezza egiziane nel corso delle manifestazioni di protesta tenute dai sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi al Cairo.
Il ministero dell’Interno egiziano ha anche affermato che due soldati sono stati uccisi negli scontri tra i manifestanti e le forze di sicurezza. La tv di Stato egiziana ha annunciato che le forze di sicurezza hanno evacuato con la forza i manifestanti dai loro accampamenti presso la Moschea di Rabaa al-Adawiya e Nahda Square.
Le autorità egiziane hanno bloccato tutti i treni per evitare che i manifestanti possano lasciare la capitale. Gli ufficiali della sicurezza hanno riferito che circa 200 sostenitori di Morsi sono stati arrestati nella zona di Rabba.
Sembra non riuscire più a trovare una soluzione per dare una nuova e vera prospettiva di rinascita all’Egitto. Tra colpi di Stato e ingerenze straniere il Paese resta sempre più ostaggio di intoccabili logiche ed equilibri internazionali.